Ultima puntata della stagione per Cartabianca, che come già annunciato da Bianca Berlinguer tornerà regolarmente in onda già dal prossimo 6 settembre. Poco più di due mesi di riposo per la conduttrice del programma che, a causa delle dichiarazioni effettuate dai suoi ospiti nell'ambito del conflitto russo ha rischiato di non rivedere la luce. Allarme rientrato, dunque, e salamelecchi per Alessandro Orsini, presente in studio e ringraziato a più riprese da Bianca Berlinguer. Il professore non si è fatto remore a togliersi qualche sassolino dalle scarpe e, con il suo ormai ben noto modo di fare, ha sparato a zero sull'Italia.
"C'è un bilancio personale per quel che riguarda i miei rapporti con determinate persone che, inevitabilmente, quando ti trovi in difficoltà capisci quali sono le persone che ti stanno vicino davvero quelle che, invece, ti abbandonano alla prima occasione, magari gettandoti in pasto alle folle inferocite. Come ha fatto la mia università con il comunicato stampa con il quale mi ha ingiustamente delegittimato", ha attaccato Orsini, puntando il dito direttamente contro l'università Luiss per il modo in cui ha comunicato la chiusura dell'osservatorio di cui era responsabile.
Il professore si è poi detto "impressionato" dall'atteggiamento dell'Italia, "intollerante e conformista", dove le persone a suo dire sarebbero "traumatizzate da una narrazione alternativa dei fatti in Ucraina". Orsini non è poi riuscito a evitare di inserire nel suo monologo un riferimento a uno dei suoi libri (non l'unico visto che in chiusura è stato lanciato il suo ultimo volume edito dal Fatto quotidiano) parlando di come le dittature colpiscono gli intellettuali critici. Il suo è stato un sottile, mai espliciti, paragone tra il dibattito scaturito dalle sue dichiarazioni negli ultimi mesi e quanto avviene nei Paesi in assenza di democrazia.
Nonostante questo, nel suo lungo monologo concesso da Bianca Berlinguer, Orsini dichiara ancora una volta di amare l'Italia, dove sono le "élite" a rovinare tutto.
Questo il senso del discorso di Orsini, che ha puntato il dito contro alcuni grandi quotidiani rientranti nel grande calderone delle "élite" intolleranti, "che dovrebbero essere l'esempio morale e pedagogico" di questo Paese.
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