Lei un lavoro ce l'ha. Ma per l'Inps è disoccupata. E così nell'Italia con un sistema previdenziale che certo non naviga in ottime acque, l'Ente continua a versarle 850 euro di sussidio di disoccupazione al mese anche se non dovrebbe.
"Ordinaria burocrazia italiana" la definisce Valentina Cervi, la donna di Carpi che si è ritrovata in questa assurda situazione. L'Inps ogni mese le accredita sul conto 850 euro di sussidio, lei ha avvertito che non le spetterebbe e ha chiesto di bloccare l'erogazione, pronta - ovviamente - a restituire quando erroneamente versato. Solo che l'Ente previdenziale le ha risposto che per riuscire a bloccare la pratica servirà tempo. E così Valentina rischia di rimetterci fatica e denaro. Una beffa.
"Se entro dicembre non mi permetteranno di restituire quanto versato per errore - spiega al Resto del Carlino la diretta interessata - dovrò fare due cud: questo significa che mi salirà il reddito e perderanno valore gli assegni familiari per mia figlia. E poi dovrò prendere dei permessi dal lavoro per recarmi nei vari uffici alla difficile ricerca di una soluzione".
Il fatto è che Valentina risulta in disoccupazione "con tanto di numero di protocollo", anche se lei giura di non aver "mai presentato domanda". Anche perché nel 2016 ha iniziato un nuovo lavoro e ora ha un contratto indeterminato, tutto registrato attraverso patronato e commercialista.
"La risposta dell’Inps mi ha disarmato - racconta la donna al Carlino - Riconoscono che c’è un errore e che quei soldi non mi spettano. Ma non sanno cosa farci". Non è possibile neppure restituire il denaro: "Devo prima aspettare che l’Inps esegua tutti i controlli, quindi può passare anche un anno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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