Non c'è nulla da fare, gli anni passano ma la figura di Benito Mussolini continua a dividere gli italiani e a spaccare l'opinione pubblica. Così come divide la scelta dell'amministrazione comunale di Tremezzina, sul lago di Como, di dedicare un largo ai partigiani.
La decisione è destinata a sicura contestazione perché proprio sul territorio comunale di Tremezzina, in località Giulino di Mezzegra, fu ucciso Benito Mussolini, il 28 aprile del 1945 al termine di un tentativo di fuga in Svizzera travestito da tedesco. Era la primavera inoltrata degli ultimi anni di guerra, quando il Duce ormai fuggiasco abbandonò gli ultimi seguaci fascisti e tentò di mettersi in salvo oltre confine indossando un cappotto militare e un elmetto nazisti. A Dongo però venne fermato dalle formazioni partigiane ed arrestato il giorno 27. Dopo varie peregrinazioni nei Comuni della zona, il giorno successivo viene ucciso sommariamente dai partigiani davanti al cancello della Villa Belmonte a Giulino.
Il luogo, sin da subito, è stato oggetto di pellegrinaggi da parte di nostalgici e neofascisti. Ora che l'amministrazione Pd di Tremezzina ha deciso di dedicare ai partigiani caduti nell'omonima battaglia uno spiazzo a pochi metri dal luogo della fucilazione di Mussolini, le polemiche sono pronte a riesplodere.
Di sicuro, come scrive Il Giorno, c'è solo che il prossimo 28 aprile, per il 73esimo
anniversario, i reduci e i neofascisti che sfileranno fino a villa Belmonte per rendere omaggio al luogo in cui venne ucciso il loro capo saranno costretti a marciare anche attraverso il nuovo Largo Partigiani tremezzini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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