Irpinia, pullman giù dal viadotto: 38 morti

L'incidente domenica sera sull'A16 Napoli-Canosa. Il pullman rientrava a Napoli dopo una gita di tre giorni. I viaggiatori, un gruppo di amici, erano stati a Pietralcina

Irpinia, pullman giù dal viadotto: 38 morti

Tragedia in Irpinia. Un pullman è precipitato da un viadotto alto circa 30 metri. Almeno 38 le vittime (ma il bilancio potrebbe aggravarsi), diciannove i feriti. L'incidente è avvenuto ieri sera intorno alle 20.30 sull'autostrada A16 Napoli-Canosa. Cento metri contro il guardrail e poi il volo dal viadotto: quello che doveva essere un fine settimana di festa alle terme, con un pellegrinaggio a Pietralcina, terra di Padre Pio, si è trasformato in una terribile strage. I Vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte per estrarre le vittime e i superstiti dalle lamiere contorte dell’autobus, che ieri sera è precipitano da un viadotto della A16 a Monteforte Irpino.

I corpi delle vittime sono stati portati nella palestra della scuola media di Monteforte Irpino, trasformata in una camera ardente, dove sono già arrivati diversi familiari e amici. Urla, pianti, disperazione sui volti. "Erano amici che andavano in gita spesso, si conoscevano quasi tutti - racconta uno di loro -. Avevano deciso di trascorrere un fine settimana a Telese Terme e poi un giorno a Pietralcina. Ad organizzare era sempre la stessa persona, Luciano Caiazzo, salumiere di Pozzuoli".

Sul pullman c’erano almeno cinque o sei bambini: cinque di loro sono ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli, due dei quali in gravi condizioni, mentre il sesto si trova sempre a Napoli ma al Cardarelli. Sia il bilancio dei feriti che quello dei morti non è ancora definitivo e solo nelle prossime ore si potrà avere un quadro più chiaro.

Come non è assolutamente possibile, allo stato, stabilire le cause dell’incidente, che dovranno essere chiarite dall’inchiesta della procura di Avellino. Alcuni testimoni hanno riferito ai soccorritori di aver visto l’autista del mezzo sterzare verso destra una volta resosi conto che sarebbe finito contro le auto incolonnate davanti a lui. Manovra, questa, che avrebbe portato il bus prima a strusciare per un centinaio di metri contro il guardrail fino a romperlo e precipitare nella scarpata. Altre voci, che non hanno trovato alcuna conferma ufficiale, parlano invece di una gomma esplosa mentre una delle prime ipotesi avanzate è quella di un guasto ai freni.

L’inchiesta avviata dalla procura di Avellino è per omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Gli accertamenti dovranno far luce non solo su eventuali responsabilità dell’autista, che è morto nell’incidente, ma anche sulle condizioni tecniche dell’autocorriera. Inoltre sarà verificato il corretto segnalamento dei cantieri autostradali presenti nella zona. L’inchiesta potrà poi riguardare anche la qualità tecnica della barriera di protezione che è stata abbattuta dall’autobus. Le indagini, in questa fase, si stanno orientando su più fronti, e mirano a verificare lo stato di manutenzione del bus turistico di proprietà della "Mondo travel" e che non era un veicolo obsoleto e risulta sottoposto a revisione in marzo. Secondo quanto dichiarato il procuratore di Avellino, Rosario Cantelmo, ci sono già alcuni nomi sul registro degli indagati.

Intanto si apprende che alcune parti del sistema di trasmissione dell’autobus sono state trovate a terra oltre un chilometro prima del luogo dove è precipitato il mezzo. Questo rende molto probabile che il bus fosse già danneggiato mentre percorreva un tratto in forte pendenza.

Sono complessivamente diciannove i feriti coinvolti nel pauroso incidente. Dieci erano a bordo del pullman e 9 erano, invece, sulle 6 auto urtate dal bus prima di precipitare dal viadotto. Particolarmente grave è una bambina, in rianimazione nell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli. Nello stesso ospedale ci sono altri quattro bimbi (un altro in rianimazione; due in neurochirurgia e l’ultimo in chirurgia d’urgenza). In gravi condizioni anche una giovane ricoverata sempre a Napoli, nell’ospedale Loreto Mare: la ragazza è in prognosi riservata nel reparto di rianimazione. Anche nell’ospedale Cardarelli di Napoli c’è un ferito in gravi condizioni.

Dopo lunghe ore di lavoro con l’impiego di una potente gru, il bus precipitato è stato rimosso ed è stato trasferito in un centro di demolizione, il cui proprietario è stato nominato custode giudiziale del mezzo. L’autobus, infatti, è sotto sequestro per ordine della Procura di Avellino. "È un giorno molto triste per quanto accaduto ieri notte. Non ci sono parole". Così il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha aperto oggi il suo intervento a un seminario sull’Europa ad Atene, riferendosi al tragico incidente del bus. Un minuto di silenzio è stato osservato dai partecipanti in memoria delle vittime.

Una "sciagura inaccettabile", così il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha definito la strage in un messaggio inviato al presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro: "Profondamente addolorato... esprimo sentimenti di commossa ed affettuosa vicinanza al dolore delle famiglie delle vittime e rivolgo ai feriti gli auguri di una pronta guarigione". "Questa inaccettabile sciagura - prosegue il Capo dello Stato - richiama tutti, istituzioni e cittadini, ad un più tenace impegno per la sicurezza stradale e impone ogni iniziativa utile a ridurre i fattori di rischio.

Agli interventi di adeguamento e manutenzione delle reti stradali e alle indispensabili attività di controllo e repressione deve affiancarsi una rinnovata consapevolezza di chi guida: il più scrupoloso e responsabile rispetto del codice della strada è essenziale per tutelare noi stessi, i nostri cari e il prossimo".

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