Per gli appassionati di ciclismo, la Lampre era un'istituzione. La squadra lombarda legata all'omonima azienda di laminati era uno dei team più noti a cavallo fra gli anni Novanta e i Duemila: storica la vittoria al Giro d'Italia del 2001 con Gilberto Simoni.
Dal 1 gennaio di quest'anno, però, ha cambiato nome in UAE Abu Dhabi, in omaggio alla nuova proprietà emiratina. E insieme al nome è cambiata anche la tradizione. I nuovi padroni arabi, tanto per cominciare, hanno messo al bando l'alcol per i festeggiamenti sul podio, sia esso champagne o venetissimo prosecco.
A rivelarlo alla Tribuna di Treviso è il velocista di punta della squadra, il trevigiano Sacha Modolo. Che illustra i particolari delle nuove direttive in fatto di esultanze: le bottiglie di vino potranno essere stappate ma non bevute in pubblico. E questo non solo negli Emirati, ma anche in Italia. L'alcol, evidentemente, offende gli islamici proprietari.
Intervistato dal quotidiano toscano il Tirreno, però, il general manager della squadra ed ex campione delle due ruote Giuseppe Saronni tenta di gettare acqua sul fuoco, spiegando che i ciclisti del team potranno "se vogliono" bere alcolici, ma "va bene lo stesso" se ci si limita anche solo a stappare. L'importante, insomma, è "rispettare le usanze degli investitori".
D'altronde è di pochi giorni fa la notizia dell'autocensura che si è imposto il Real Madrid, squadra di calcio (ma anche polisportiva) spagnola nota a livello planetario.
Le maglie dei blancos in trasferta in terra araba, in futuro, saranno orbate della tradizionale croce che sormonta la corona simbolo del club.L'abolizione dei festeggiamenti alcolici per la Lampre, in piccolo, ne è una replica. Simbolo di come l'espansionismo islamico modifichi, a suon di petroldollari, le nostre abitudini.
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