In Islanda non nascono più bimbi con la sindrome di Down

Dall'introduzione dello screening fetale, la totalità di donne che riceve una diagnosi di feto con sindrome di Down interrompe la gravidanza

In Islanda non nascono più bimbi con la sindrome di Down

Con una popolazione di circa 330mila abitanti, in Islanda nascono solo uno o due bambini all'anno con la sindrome di Down.

In base all'analisi condotta dalla Cbs News, l'isola dell'Europa settentrionale sta per diventare il primo Paese in cui non verranno più dati alla luce bimbi affetti da questa malattia. La percentuale di abitanti senza sindrome di Down si avvicina di molto al 100 per cento. E il motivo è molto semplice. Le donne in gravidanza, dopo aver fatto i controlli, decidono di abortire.

All'inizio degli anni 2000 in Islanda, come in molti altri Paesi europei, sono stati introdotti gli screening fetali e circa l'85 per cento delle donne incinta ha deciso di sottoporvisi e praticamente la totalità di quelle che hanno ricevuto una diagnosi di feto con sindrome di Down hanno interrotto volontariamente la gravidanza, permessa sull'isola entro le 16 settimane successive alla scoperta

della condizione genetica del feto. Nella ricerca viene fatto un confronto con gli Stati Uniti, dove ogni anno nascono circa 6mila bambini affetti dalla sindrome, a fronte di una popolazione di circa 323 milioni di abitanti.

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