Il virus A/H3N2/Texas, simile a uno dei tre ceppi contenuti nel vaccino in uso quest'anno, è stato isolato a Trieste. "Si tratta del principale dei tre virus attesi quest'inverno", spiega Fabrizio Pregliasco, virologo del Dipartimento di Scienze biomediche per la salute dell'Università degli Studi di Milano. Confermate le previsioni tempistiche d'inizio stagione. L'epidemia dovrebbe interessare circa 4 milioni di persone. "Dal primo isolamento - spiega il professore - passano 4 o 5 settimane, con molta probabilità, il picco influenzale si raggiungerà durante le prossime festività natalizie". Ma è troppo tardi per vaccinarsi? No, siamo ancora in tempo: il vaccino permette una protezione fin dal decimo giorno dall'esecuzione.
Il virus è stato isolato in una bambina di 4 anni, non vaccinata, grazie a uno dei "medici sentinella" che monitorano l’andamento dell’epidemia stagionale. La piccola mostrava i sintomi classici influenzali.
"Sono stati rispettati i tempi - ha spiegato il professor Gianni Rezza, epidemiologo dell’Istituto Superiore di Sanità - è arrivata prima di Natale e avrà un andamento che come quello degli anni passati". Quindi una curva in crescita che attraverserà le feste di Natale per poi raggiungere il picco attorno a febbraio-marzo.
Ma come ogni anno l’andamento dell’epidemia sarà fortemente legato al numero di quanti si sono vaccinati e le prime segnalazioni da parte dei medici di famiglia parlano di tassi di immunizzazione molto più bassi di quelli auspicati dal ministero così come dalle altre istituzioni sanitarie, soprattutto fra
le categorie a rischio come bambini e anziani con malattie croniche, del cuore, dell'apparato respiratorio e il diabete. In tutto, spiega Rezza, gli italiani che potrebbero essere colpiti si aggirano fra i 3 e 5 milioni.
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