Ad abolire l'uso di contenitori e stoviglie di plastica è un'ordinanza firmata dal sindaco delle Isole Tremiti, nel foggiano, Antonio Fentini. Dal primo maggo nell'arcipelago pugliese sarà vietato l'utilizzo della plastica. Potranno essere utilizzati solo materiali biodegradabili. Per i trasgressori ci saranno multe dai 50 ai 500 euro.
La decisione scaturisce da una ricerca ben precisa, portata avanti dall'Istituto di Scienze Marine del Cnr di Genova (Ismar), dall'Università Politecnica delle Marche (Univpm) e da Greenpeace Italia, secondo cui nelle acque marine superficiali italiane si riscontra un'enorme e diffusa presenza di microplastiche comparabile ai livelli presenti nei vortici oceanici del nord Pacifico. I picchi più alti di inquinamento sono stati rilevati nelle acque di Portici (in provincia di Napoli) ma anche in aree marine protette come, appunto, le Isole Tremiti.
I dati sono stati rilevati durante il tour "Meno Plastica più Mediterraneo" della nave ammiraglia di Greenpeace, Rainbow Warrior, che la scorsa estate ha visitato le coste italiane.
Le microplastiche provengono da diverse fonti: quelle primarie derivano principalmente da prodotti per l'igiene personale (cosmetici, creme, dentifrici ecc.) oppure si tratta di materie prime come pellet o polveri di plastica utilizzate per la produzione di materiali plastici. Le microplastiche secondarie derivano, invece, dalla frammentazione e dalla decomposizione di materiali plastici di dimensioni più grandi. Diversi studi hanno, inoltre, evidenziato che le microplastiche secondarie contengono additivi chimici come gli ftalati. La campagna ha permesso di analizzare campioni di acqua di mare prelevata in ben diciannove stazioni lungo la costa italiana, da Genova ad Ancona. I prelievi sono stati effettuati sia in zone sottoposte a un forte impatto antropico (le foci dei fiumi e i porti) che in aree marine protette. "I risultati indicano che l'inquinamento da plastica non conosce confini e che i frammenti si accumulano anche in aree protette o in zone teoricamente lontane da sorgenti di inquinamento", come ha dichiarato in una nota Francesca Garaventa, responsabile Cnr-Ismar dei campionamenti. "Infatti, nella stazione di Portici (Napoli) zona a forte impatto antropico, si trovano valori di microplastiche pari a 3,56 frammenti per metro cubo; e valori pari a 2,2 si trovano anche alle Isole Tremiti" continua Garaventa. Per avere un'idea di cosa significhino questi valori, basti immaginare di riempire due piscine olimpioniche con l'acqua delle Isole Tremiti e l'acqua di Portici: nella prima ci troveremmo a nuotare in mezzo a 5.500 pezzi e nella seconda in mezzo a 8.900 contenitori di plastica.
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