Dentro car sharing e bike sharing ma anche pasta e biscotti senza glutine, birra analcolica e caffè al ginseng al bar. Fuori impianto hifi, registratore dvd, navigatore satellitare e corso d’informatica. Come ogni anno, l'Istat rivede l'elenco dei prodotti che compongono il paniere di riferimento della rilevazione dei prezzi al consumo. L'aggiornamento tiene conto delle novità emerse nelle abitudini di spesa delle famiglie e arricchisce, in alcuni casi, la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati.
Istat sottolinea che, anche quest'anno, si conferma la tendenza a un aumento del peso dei servizi nei consumi delle famiglie rispetto ai beni materiale. Fenomeno in atto da diversi anni: nel 2015 i beni pesano per il 53,5%, i servizi per il 46,5%. La struttura di ponderazione dell'indice Nic vede in aumento, rispetto al 2014, il peso relativo delle divisioni di spesa servizi sanitari e spese per la salute, abitazione, acqua, elettricità e combustibili, comunicazioni, prodotti alimentari e bevande analcoliche, bevande alcoliche e tabacchi, istruzione e altri beni e servizi.
I cali più rilevanti in termini assoluti riguardano le divisioni abbigliamento e calzature, trasporti, mobili, articoli e servizi per la casa, servizi ricettivi e di ristorazione, spettacoli e cultura.
Il paniere per il calcolo degli indici dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale e per le famiglie di operai e impiegati si compone di 1.441 prodotti (erano 1.447 nel 2014), aggregati in 618 posizioni rappresentative (614 nel 2014).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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