L’Italia, crocevia dei flussi migratori e avamposto sul Mediterraneo. È qui che Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera con sede a Varsavia, ha inviato una task force del proprio corpo permanente presso le frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione.
Mentre in Sicilia proseguono gli sbarchi, con decine di migranti che approdano a Lampedusa e la nave Ocean Viking della Ong Sos Mediterranée che ha attraccato ad Augusta con a bordo 422 persone, di cui una cinquantina positive al Covid, una squadra di undici persone è arrivata nel nostro Paese per affiancare il personale di frontiera italiano nei controlli, nella sorveglianza e nelle operazioni di identificazione e rimpatrio degli stranieri irregolari.
Il logo dell’Agenzia è già stampato sugli uffici del Terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino, il più importante hub italiano del trasporto aereo e il primo scalo in Europa da cui partono i voli charter con a bordo i migranti espulsi dai diversi Paesi europei.
"Si tratta di operazioni complesse – ci spiega Giovanni Casavola, dirigente Polaria – che prevedono prima una serie di accordi con i diversi Paesi che espellono gli irregolari e poi con quelli di origine, che devono essere d’accordo ad accogliere i propri cittadini". Quella dei voli charter dedicati, secondo il poliziotto, resta la soluzione più efficace. L’alternativa sono i rimpatri singoli sui voli di linea, ma è come svuotare il mare con un cucchiaino.
Il personale Frontex darà il suo contributo anche in questo campo, dando assistenza nelle operazioni di transito e rimpatrio ed, eccezionalmente, nei servizi di scorta a bordo degli aeromobili. "Gli operatori Frontex sono particolarmente qualificati, hanno già avuto esperienze nei diversi corpi di polizia europei e in Italia hanno seguito un corso di due settimane presso l’Istituto per ispettori di Nettuno", chiarisce il dirigente. "La loro presenza – va avanti – ci agevola, perché rappresenta una risorsa aggiuntiva per il nostro organico".
Lo scorso anno, nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia, Frontex ha contribuito al rimpatrio di più di 12mila persone, con una media di gestione di un rimpatriato su cinque. Dispiegare per la prima volta una "squadra rimpatri" in un aeroporto europeo, si legge sul sito dell’Agenzia, evidenzia il "ruolo crescente di Frontex nel fornire assistenza operativa nel campo dei rimpatri". Non solo. L’aeroporto di Fiumicino non sarebbe stato scelto a caso.
"Sono state riconosciute le capacità e la professionalità delle nostre forze dell’ordine nel portare avanti con successo questo tipo di operazioni, così – chiarisce Casavola – l’Italia si candida a diventare la principale hub europea dei rimpatri". Nei prossimi mesi gli agenti con le pettorine celesti di stanza a Fiumicino potrebbero aumentare. E l’iniziativa sarà replicata, come annunciano da Varsavia, anche in altri aeroporti del Vecchio Continente.
"Lavorare spalla a spalla sullo stesso territorio, scambiandosi competenze e professionalità, ci aiuta a
costruire una vera integrazione tra i corpi di polizia dei diversi Stati membri", conclude Casavola. Tanto che qualcuno scommette su questa sinergia, indicandola come un passo decisivo verso la creazione di una polizia europea.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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