"Lady jihad", ovvero Maria Giulia Sergio, la presunta jihadista italiana al centro dell’inchiesta della Procura di Milano, sarebbe diventata talmente esperta nell’interpretazione radicale del Corano che, lo scorso marzo, avrebbe iniziato anche ad "impartire" in Siria "lezioni ad altre sorelle albanesi". È quanto emerge dalle indagini che hanno portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia a carico di 10 persone, tra cui anche il padre, la madre e la sorella della ragazza, detta "Fatima".
In due conversazioni via Skype con la sorella Marianna del 16 e del 22 marzo scorso, infatti, "Maria Giulia - come scrivono i pm - racconta del suo costante impegno nello studio del Corano e della lingua araba; la sua preparazione ora è tale che le viene consentito anche di impartire lezioni ad altre sorelle albanesi, dice infatti di essere insegnante per due gruppi di albanesi".
In un’altra conversazione "telematica" con la madre Assunta e la sorella, che si trovano ora in carcere a San Vittore, la 27enne si lamenta, poi, del fatto che il marito Aldo Kobuzi, in Siria con lei, venga "distratto da banali questioni terrene legate a beghe familiari".
Fatima: "Sai che con un mujaheed non puoi parlare, come con uno che tutti i giorni viene a casa alle otto di sera (...) quando va a fare il jihad non può pensare 'ah, la mia sposa', 'ah, mia madre', 'ah, le cose di questo mondo', deve solo fare il jihad e basta".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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