Papa Francesco ha inaugurato l'anno giudiziario vaticano puntando il dito contro certe operazioni finanziarie sospette che sono al vaglio della magistratura ma che soprattutto "al di là dell'eventuale illeceità mal si conciliano con la natura e le finalità della Chiesa".
Il Pontefice ha spiegato che la Santa Sede ha avviato un "processo di conformazione della propria legislazione alle norme del diritto internazionale" che sul piano operativo trova attuazione nel contrasto all'"illegalità nel settore della finanza a livello internazionale".
Come se non bastasse, ha proseguito il Papa, "la Santa Sede ha alimentato rapporti di cooperazione e condivisione di politiche ed iniziative di contrasto, creando presidi interni di sorveglianza e di intervento capaci di effettuare severi ed efficaci controlli. Tali azioni hanno recentemente portato alla luce situazioni finanziarie sospette, che al di là della eventuale illiceità, mal si conciliano con la natura e le finalità della Chiesa, che hanno generato disorientamento e inquietudine nella comunità dei fedeli".
Bergoglio è sceso ancor più nel dettaglio sottolineando che "si tratta di vicende all’attenzione della magistratura, e devono essere ancora chiarite nei profili di rilevanza penale. Su di esse perciò non ci si può pronunciare in questa fase" e che "in ogni caso, premessa la piena fiducia nell’operato degli Organi giudiziari ed investigativi, e fermo restando il principio della presunzione di innocenza delle persone indagate, un dato positivo è che proprio in questo caso, le prime segnalazioni sono partite da Autorità interne del Vaticano, attive, sia pure con differenti competenze, nei settori della economia e finanza. Questo dimostra efficacia e l’efficienza delle azioni di contrasto, così come richiesto dagli standard internazionali".
Le parole del Papa
Tra gli impegni internazionali che la Santa Sede ha assunto per conto dello Stato Vaticano troviamo quelli riguardanti per lo più "la protezione della persona umana, minacciata nella sua stessa dignità, e la tutela dei gruppi sociali, spesso vittime di nuove, odiose, forme di illegalità. Lo scopo principale di queste riforme va, dunque, inserito all'interno della missione della Chiesa, anzi fa parte integrante ed essenziale della sua attività ministeriale". Detto altrimenti la Chiesa deve adoperarsi a condividere gli sforzi della comunità internazionale affinché possa costituirsi una "convivenza giusta ed onesta" e "attenta alle condizioni dei più disagiati e degli esclusi, privati di beni essenziali, spesso calpestati nella loro dignità umana e ritenuti invisibili e scartati".
La Santa Sede - ha continuato il Papa - non intende rallentare la lotta a ogni forma di illecito finanziario e promette rigore di fronte ai casi "sospetti" che generano sconcerto e sconforto nella Chiesa.
Come già aveva fatto di ritorno dal viaggio in Giapppone, inoltre, Bergoglio ha ricordato che la pentola è stata scoperchiata dall'interno: "Premessa la piena fiducia nell'operato degli Organi giudiziari ed investigativi, e fermo restando il principio della presunzione di innocenza delle persone indagate, un dato positivo è che proprio in questo caso, le prime segnalazioni sono partite da Autorità interne del Vaticano, attive, sia pure con differenti competenze, nei settori della economia e finanza. Questo dimostra efficacia e l'efficienza delle azioni di contrasto, così come richiesto dagli standard internazionali".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.