L'altolà del presidente Caritas: "No alla politica sulla pelle dei migranti"

Il cardinale Montenegro, arcivescovo di Agrigento, attacca: "I migranti? Si trattano meglio gli animali..."

L'altolà del presidente Caritas: "No alla politica sulla pelle dei migranti"

Nuova presa di posizione di Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento nonché presidente della Caritas, contro la gestione del governo – e soprattutto di Matteo Salvini – della nave Diciotti. E degli oltre 130 migranti a bordo dell’imbarcazione della Guardia Costiera italiana, che hanno toccato terra dopo dieci giorni di "quarantena" sul pattugliatore.

Il cardinale ha puntato il dito contro il Viminale, che ha dato il "la" allo sbarco solo una volta ottenuta la disponibilità dell’Irlanda, dell’Albania e della Chiesa ad accogliere i profughi. Montenegro, intervistato dal Quotidiano.net, lancia l’accusa: "Si è fatta politica sulla pelle di disperati, si è alzata la voce per ottenere dei risultati che poi non sono arrivati". E le orecchie a Matteo Salvini fischiano.

Il presidente della Caritas racconta di aver vissuto la diatriba con apprensione e delusione: "Ci lamentavamo per come venivano trattati i nostri immigrati negli Stati Uniti all’inizio del ‘900, quando erano messi in quarantena o rispediti indietro. Dicevamo che non era umano e poi improvvisamente facciamo la stessa cosa, arrivando persino a lasciare in balia delle onde per giorni persone in cerca di riscatto. E solo per fare un braccio di ferro con gli altri Paesi. I fini non giustificano i mezzi. Di questi tempi c’è quasi da augurarsi che gli immigrati siano trattati come degli animali. Se ci pensiamo, qualora abbandoni un cane in autostrada, io posso avere guai con la giustizia, mentre in fondo possiamo anche abbandonare esseri umani in mezzo al mare".

Poi, l’arcivescovo commenta così l’indagine a carico di Matteo Salvini, aperta dalla procura di Agrigento: "Non voglio entrare nel merito della vicenda penale. Anzi, credo che in queste situazioni più che la giustizia sia la politica a dover dare delle risposte. Invece, in tema di immigrazione, si continuano a mettere solo delle toppe a un vestito sempre più da Arlecchino".

Infine, il cardinale tira una bella strigliata anche all’Unione Europea, tacciandola di assenza, indifferenza e incapacità: "Fino a

quando tutti i Paesi non si siederanno a tavolino per studiare la situazione degli sbarchi e dei ricollocamenti, in vista di una via d’uscita, ognuno di questi casi umani sarà sempre un grosso punto interrogativo".

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