Non c'è tregua per Lampedusa. E la nave-quarantena non c'è

Nonostante le avverse condizioni meteo marine, questa notte nel porto dell'isola maggiore delle Pelagie sono giunti circa 50 migranti provenienti dalla Libia. Al momento sono stati accolti nel molo Favarolo. Nell'isola non c'è spazio per loro

Non c'è tregua per Lampedusa. E la nave-quarantena non c'è

Nemmeno il vento fa tirare un sospiro di sollievo a Lampedusa. Questa notte sull’isola maggiore delle Pelagie è giunto un altro barcone con una cinquantina di migranti. Dopo lo stop degli arrivi autonomi a causa del forte vento, nel week end e, in questa prima parte della settimana, ecco che stanotte sono approdati sul porto dell’isola altri protagonisti dei viaggi della speranza. Un viaggio che ha sfidato le intemperie del mare viste le condizioni meteo marine non proprio ottimali per un mezzo rudimentale come quello utilizzato dagli extracomunitari giunti grossomodo in buone condizioni. Fra gli arrivati, anche 24 donne. I migranti sarebbero partiti dalla Libia riuscendo ad attraversare il Mediterraneo, fino allo sbarco autonomo. Dunque, a differenza di quanto accaduto spesso, nessun legame con i viaggi organizzati dalla Turchia.

I migranti, immediatamente soccorsi dal personale sanitario, si trovano adesso sul molo Favarolo in attesa di sapere la loro prossima destinazione. L’hotspot al momento e, per i prossimi giorni, non può ospitare nessuno perché al suo interno vi sono altri migranti che vi stanno trascorrendo la quarantena per scongiurare la presenza di casi da coronavirus. Fino ad ora, fra loro nessuno ha manifestato sintomi che abbiano fatto ritenere la sussistenza di qualche sospetto in tal senso. Dunque nel frattempo sorge il problema di come dare un’adeguata sistemazione ai nuovi arrivati. Anche perché le forti raffiche dello scirocco non sono le condizioni ideali per la permanenza nel molo Favarolo. Ancora una volta il sindaco di Lampedusa si ritrova quindi a gestire una situazione di emergenza che richiede decisioni rapide per la tutela della salute non solo degli ospiti ma anche degli abitanti del territorio che amministra.

Già dallo scorso 8 aprile il primo cittadino dell’isola maggiore delle Pelagie aveva chiesto una nave per la quarantena dei migranti al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Dopo altri appelli cui si sono uniti altri sindaci di Agrigento e il primo cittadino di Pozzallo, la nave è arrivata sabato notte scorso. Si tratta della Moby Zaza che adesso si trova ormeggiata nella banchina di Porto Empedocle, nell’agrigentino, ma al momento non può entrare in funzione. Prima di poter essere utilizzata per lo scopo cui è destinata, dovrà essere sottoposta ad un’ispezione da parte di un’apposita commissione di visita ex art. 25 della legge 616/62.

Se tutto si concluderà positivamente, il mezzo si posizionerà nella rada di Porto Empedocle a circa 2/3 miglia fuori, in area Bravo. Le procedure sopradette però richiedono altri giorni. Nel frattempo continuano i problemi su come affrontare in modo imminente gli sbarchi autonomi che proseguono nonostante le avverse condizioni meteo marine.

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