Sta facendo il giro del web il video della ballerina che ieri, in piazza Sant'Oronzo, a Lecce, ha ballato la pizzica (sono state oltre seimila le condivisioni e centosessantaduemila le visualizzazioni). Da sola, come "pizzicata" dalla tarantola, vestita di nero, con la gonna larga e lo scialle, i capelli sciolti, la donna ha deciso di ballare per la sua terra. Quasi a scacciare il male dell'epidemia. Perché la pizzica, nella sua accezione originale serve proprio a mandare via il male, il veleno, dal corpo morso dalla tarantola.
La pizzica è una danza popolare che ha radici antiche. Nasce come "esorcismo musicale coreutico e cromatico del morso della taranta", come si legge in "Morso d'amore. Viaggio nel tarantismo salentino" di Luigi Chiriatti, edito da Kurumuny e fa parte del tarantismo pugliese. Oltre alla tradizionale cura a domicilio, i tarantati (quelli morsi dal ragno velenoso) si recavano, in un passato non troppo lontano, nella cappella di San Paolo a Galatina (in provincia di Lecce) ogni 28 e 29 giugno chiedendo al santo protettore dei tarantati (San Paolo, appunto) di essere liberati dal morso velenoso (in realtà parliamo di crisi psicopatologiche). Chiedevano, insomma, di essere liberati dal male.
La pizzica e il tarantismo pugliese sono stati negli anni analizzati da diversi studiosi. Molto importante è lo studio del 1959 condotto da Ernesto de Martino e dalla sua équipe formata da uno storico, da un etnomusicologo, un sociologo, uno psichiatra, uno psicologo e un'assistente sociale. Il gruppo di esperti giunse alla conclusione che siamo davanti ad un esorcismo musicale coreutico e cromatico (perché anche i colori nella pizzica sono importanti) diventato simbolo mitico-rituale del Salento e nelle crisi dei "tarantati" confluiscono, pertanto, i conflitti dell'inconscio.
La pizzica, così, oltre ad essere ballata nelle serate di festa o nei concerti, ha radici più profonde. Ballare per liberarsi, in una danza sinuosa che coinvolge tutto il corpo, dal male.
Così la ballerina, in una piazza Sant'Oronzo vuota, ha voluto ballare per tutti, per liberare la città dal Covid, ispirata dalla più tradizionale danza salentina.
Stando ai dati pubblicati dalla Regione Puglia nell'ultimo bollettino epidemiologico, nella provincia di Lecce ci sono in tutto quattrocentocinquantadue contagiati da Coronavirus su una popolazione di circa 800mila abitanti e in tutta la regione i pazienti affetti da Covid sono 3.622.
Intanto su Facebook il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, scrive in un
post, rivolto ai suoi concittadini: "Passeremo in fretta da un tempo sospeso ad un tempo nuovo: che ci farà percepire il passato prossimo come remoto. Avremo bisogno di pazienza, coraggio, fantasia, audacia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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