L''effetto collaterale' del coronavirus: "Triplicati i morti d'infarto"

Dall'inizio della pandemia sono aumente le vittime per infarto. E le procedure salvavita sono diminuite del 40%. I dati dello studio del Centro cardiologico Monzino di Milano

L''effetto collaterale' del coronavirus: "Triplicati i morti d'infarto"

In Italia, dall'inizio della pandemia da Covid-19, la mortalità per infarto acuto è quasi triplicata. A sostenerlo è uno studio del Centro cardiologico Monzino di Milano, che conferma anche la diminuzione del 40% delle procedure intervestintiche di cardiologia salvavita, a causa della diffidenza dei pazienti nei confronti degli ospedali.

"I pazienti arrivano in ospedale in condizioni sempre più gravi- ha spiegato Giancarlo Merenzi, responsabile dell'Unità di terapia intensiva cardiologica- spesso già con complicanze aritmiche o funzionali, che rendono molto meno efficaci le terapie che da molti anni hanno dimostrato di essere salvavita nell'infarto". Il motivo, secondo il primario, risulta molto chiaro ed è lo stesso che si rileva in tutti i Paesi più colpiti dalla pandemia da nuovo coronavirus: "Il virus, che non sembra avere un ruolo primario nell'infarto, spinge la gente a rimandare l'accesso all'ospedale per paura del contagio. Purtroppo però questo ritardo è deleterio, e spesso fatale, perché impedisce trattamenti tempestivi e nell'infarto il fattore tempo è cruciale".

Gli autori dello studio citano i risultati di una recente ricerca che ha analizzato l'attività di 81 terapie intensive spagnole, confrontandola con quella dello stesso periodo del 2019. L'attività, spiega il Monzino in una nota, riportata da AdnKronos, "si è ridotta significativamente a causa di un calo importante dei ricoveri per infarto, e la conseguente riduzione del 40 % delle procedure di angioplastica coronarica primaria". Una situazione simile viene riportata anche negli studi che arrivano dagli Stati Uniti. A questi dati allarmanti si aggiungono anche quelli che indicano un aumento dei decessi causati da un arresto cardiaco.

La paura dell'ospedale accomuna tutti i Paesi più esposti alla pandemia ma dal Monzino rassicurano sulla protezione dei pazienti dall'infezione da Covid-19. "Probabilmente - spiega Antonio Bartorelli, responsabile della cardiologia interventistica -i pazienti non sono pienamente consapevoli di quanto è stato fatto per proteggerli e continuano ad essere intimoriti dalla pressione esercitata dal virus sul sistema ospedaliero nel suo insieme.

Invece dovrebbe diffondersi la consapevolezza che i centri cardiologici d'eccellenza sono riusciti a mantenere gli standard delle cure salvavita per l'infarto, nonostante il Covid". Infine, il centro milanese ribadisce un appello, già lanciato settimane fa: "Per evitare il virus non dobbiamo rischiare di morire di infarto".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica