"L'epidemia è fuori controllo...": il verbale che ha portato alla stretta

È allarme tra gli esperti della cabina di regia: l'ultimo verbale ha evidenziato una situazione epidemiologia in peggioramento. Da qui la necessità di nuove misure

"L'epidemia è fuori controllo...": il verbale che ha portato alla stretta

La cabina di regia ha suonato l'allarme per la ripresa della corsa dell'epidemia e prospetta scenari futuri piuttosto preoccupanti se non vengono messe subito in atto nuove misure restrittive. I tecnici nostrani guardano oltre il confine, dove la situazione è anche più grave di quella italiana. L'Inghilterra, soprattutto l'area metropolitana di Londra, è in ginocchio. L'epidemia è fuori controllo a causa della variante inglese che, sebbene non abbia sviluppato maggiore letalità, ha una maggiore capacità di diffusione rispetto alle varianti a ora conosciute. Anche la Germania ha gravi problemi epidemiologici e lo dimostrano gli oltre mille morti al giorno. La nostra cabina di regia ora vuole maggiore rigore e le richieste che arrivano al governo si basano sull'elaborazione dei dati epidemiologici che, dopo qualche settimana di lento, ma costante, decrescita, hanno invertito la loro tendenza. Il dpcm del 15 gennaio dovrebbe portare a una ulteriore stretta, basata sulla rimodulazione degli indici di rischio che decretano il passaggio da una zona all'altra nello schema a colori.

"Quasi tutto il Paese si colloca ad un rischio moderato o alto di una epidemia non controllata e non gestibile", si legge nel verbale verbale n. 630-2020/972 della cabina di regia. Parole chiare e che non lasciano spazio a nessuna interpretazione: "Tali condizioni non consentono allentamenti dei provvedimenti adottati con il decreto legge del 2 dicembre e il Dcpm del 3 dicembre". È colpa delle (poche) aperture del Natale? Forse. Le zone gialle di dicembre potrebbero aver innescato un meccanismo di ripresa dell'epidemia e, di fatto, aver contribuito ad alimentare la terza ondata. Gli osservatori istituzionali evidenziano che "dopo alcune settimane di diminuzione, si registra nuovamente un aumento dell'incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni, 313,28 per 100mila abitanti (21 dicembre 2020-3 gennaio 2021) rispetto a 305,47 per 100mila abitanti (14 dicembre 2020 27 dicembre 2020), dati flusso ISS". Per gli esperti, la situazione può definirsi sotto controllo quando l'incidenza è di 50 per 100mila abitanti. Gianni Rezza, Silvio Brusaferro e gli altri membri della cabina di regia hanno sottolineato la situazione decisamente preoccupante del Veneto in relazione a questo indicatore: 927,36 per 100mila abitanti negli ultimi 14 giorni.

Nel verbale si "rileva un aumento generale del rischio, principalmente dovuto all'incremento dei tassi di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e nelle aree mediche. Alla luce dei dati e delle considerazioni espresse, il Comitato sottolinea che l'incidenza nel Paese rimane molto alta". I numeri parlano chiaro, l'indice Rt del Paese, nel periodo 15-28 dicembre, ha superato la soglia dell'1 e si è portato a 1,03, cioè a un valore che apre scenari gravi per la diffusione del contagio. Alcune regioni hanno un Rt puntuale maggiore di 1 (Lombardia, Calabria ed Emilia-Romagna), altre lo superano nel valore medio. Ci sono poi regioni che ce l'hanno a 1 e altre che sfiorano questo valore. Solo la Toscana, in tal senso, sembra a basso rischio.

Per questo motivo la cabina di regia ha chiesto l'inasprimento degli indici per lo slittamento di colore ma, soprattutto,

pare che nel nuovo Dpcm verrà introdotta la possibilità di passaggio diretto in zona rossa se l'incidenza su 100mila abitanti supera i 250 casi, indipendentemente dal valore di Rt e degli altri indicatori.

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