Oggi tutti ricordiamo Marchionne perché ci ha dato l'esempio di cosa possa fare un uomo solo con le sue capacità e la sua inesausta volontà di riuscire. Nel suo caso abbiamo poi saputo che era ammalato da un anno di una malattia mortale e questo rende ancora più eroico suo lavoro. E il suo esempio ci fa venire in mente altri casi dove un uomo solo è riuscito a reggere o a spostare il destino non solo dei suoi contemporanei ma anche delle generazioni future, talvolta per secoli.
Purtroppo in questo esame ci imbattiamo in figure come Gengis Khan che provocò una apertura fra Oriente e Occidente ma a prezzo di distruzioni e massacri spaventosi nella civiltà islamica nel momento della sua maggior fioritura, al punto da bloccarne lo sviluppo. Ma se guardiamo al versante positivo pensiamo a quale immenso apporto allo sviluppo del nostro sapere hanno dato i grandi filosofi e gli scrittori greci. E molto spesso ripagati, pensiamo a Socrate a Fidia, con l'esilio o con la morte. Spesso le conseguenze di certe azioni e di certe decisioni non furono proporzionali allo sforzo impegnato.
L'editto di Costantino ebbe conseguenze straordinarie ma in se stesso fu un atto semplice. Invece è chiaro lo straordinario lavoro individuale di uomini come Dante che ci ha lasciato una teologia e l'intera lingua italiana. O come Shakespeare, che ci ha lasciato non solo l'inglese ma un modo di pensare, di parlare, di concepire il mondo e la vita. In epoca moderna siamo abituati a ricercatori che, appena fatta una scoperta, la coprono con un brevetto o mettono in vendita il prodotto facendo guadagni miliardari. Ma non è per tutti così. Molti vengono sfruttati e nel corso della storia vi sono stati scienziati, studiosi, artisti che ci hanno dato dei doni meravigliosi senza venirne ripagati, e a volte anzi perseguitati. Lo stesso padre della fisica moderna Galileo fu imprigionato. Alcuni furono uccisi, molti condussero una vita misera, ignorati, derisi. Ed anche fra gli artisti non fu solo Van Gogh a non essere capito.
Anche Bach rimase sconosciuto per un secolo. Noi abbiamo tutti un gran debito di riconoscenza verso gli inventori, gli scienziati, gli scrittori, gli artisti che ci hanno lasciato cose stupende e spesso sono vissuti in povertà.
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