"Annamaria Franzoni è ritornata nella villetta di Cogne". L'esclusiva di "Giallo"

Il settimanale diretto da Andrea Biavardi pubblica in esclusiva le foto della villetta dove il 30 gennaio del 2002 fu ucciso il piccolo Samuele Lorenzi

"Annamaria Franzoni è ritornata nella villetta di Cogne". L'esclusiva di "Giallo"

Annamaria Franzoni è ritornata nella villetta di Cogne dove, il 30 gennaio del 2002, fu ucciso il piccolo Samuele Lorenzi. La donna, condannata a 16 anni di reclusione per l'uccisione del figlioletto, è stata immortalata sull'uscio dell'abitazione, che fu teatro del delitto. Le foto sono un'esclusiva dal settimanale "Giallo", la rivista diretta dal giornalista Andrea Biavardi, in edicola da giovedì 8 settembre.

Il ritorno a Cogne

Stando a quanto apprende il Corriere.it, Annamaria Fanzoni avrebbe fatto ritorno a Cogne in occasione del Ferragosto. Le foto pubblicate dal periodico di Cairo editore mostrano la donna, oggi 51enne, all'ingresso della villetta. La casa appare in perfetto ordine, con anche le tende alle finestre e il giardino ben curato. A febbraio del 2021, Franzoni aveva denuciato presso il tribunale di Aosta un "turismo macabro" alla villa. Pare, infatti, che dopo la tragica vicenda del 2002, la casa sia stata bersaglio di atti vandalici da parte di alcuni avventori entrati nell'abitazione per trafugare oggetti e suppelletili varie. Dalla casa sarebbe stato portato via addirittura un termometro.

Il delitto

I fatti risalgono alla mattina del 30 gennaio del 2002. Il piccolo Samuele Lorenzi, di appena 3 anni e 2 mesi, fu colpito a morte con un oggetto contundente (mai trovato) mentre riposava nel lettone dei genitori. A lanciare l'allarme al 118 fu proprio Annamaria Franzoni, la madre del bimbo. Il piccolo, ritrovato con il corpo e il pigiamino completamente intrisi di sangue, fu soccorso e trasportato in elicottero al Margherita di Savoia, ad Aosta. Purtroppo, però, morì poco dopo dopo l'arrivo in ospedale. L'autopsia fugò ogni dubbio sulla natura delittuosa del decesso evidenziando ben 17 ferite sulla testa di Samuele. Fin da subito, l'attenzione degli inquirenti si concentrò su Annamaria Franzoni. La donna, che si è sempre professata innocente, nel 2008, fu condannata in via definitiva a 16 anni di reclusione.

Successivamente, grazie all'indulto, ha ricevuto uno sconto della pena. Nel 2019 è ritornata in libertà. Oggi vive nel Bolognese assieme al marito Stefano, ai figli Davide e Gioele, quest'ultimo nato a un anno della morte di Samuele.

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