La lezione (dimenticata) delle api

Le api come simbolo di società perfetta e cooperazione

La lezione (dimenticata) delle api

Il ruolo fondamentale delle api nell’impollinazione, nella conservazione della natura, nella tutela della biodiversità è evidente a tutti. Anche alle tre multinazionali che producono i tre quarti degli agrofarmaci che stanno distruggendo gli alveari. Meno evidente è la rete di rapporti che si sviluppa intorno al mondo delle api. Ne è stata dimostrazione il convegno “Il regno delle api. Alpi, turismo e natura”, organizzato al Muse di Trento dal think tank Il Nodo di Gordio e dal Centro studi Vox Populi con l’intervento, tra gli altri, di esperti della Fondazione Edmund Mach, della Fondazione Bruno Kessler (FBK) e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).

Dopo l’intervento di apertura del presidente del Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige Roberto Paccher, è stato Tomaž Kunstelj, Ambasciatore della Repubblica di Slovenia in Italia, a ricordare la perfetta sintonia tra Lubiana e Roma: “Le api sono anche il simbolo della cooperazione e qui vorrei sottolineare che la cooperazione tra Slovenia e Italia è perfetta in tutti i settori e a tutti i livelli, come dimostra anche l'ultima visita del Presidente della Repubblica di Slovenia Pahor dal Presidente della Repubblica Italiana Mattarella il mese scorso e il prossimo Comitato di Coordinamento dei Ministri che si terrà a metà giugno” Senza dimenticare il progetto Capitale Europea della Cultura che, nel 2025, vedrà protagoniste, insieme, Gorizia e Nova Gorica.

L’ambasciatore sloveno ha inoltre donato due bellissime arnie artistiche di tradizione slovena alla Fondazione Edmund Mach e Paolo Fontana, ricercatore presso la Fondazione di San Michele all’Adige ha ribadito che “Slovenia e Italia sono due territori in cui l’apicoltura ha un grande valore sociale e produttivo. Le radici dell’apicoltura trentina sono profondamente legate alla prestigiosa tradizione slovena e la collaborazione sul tema della tutela delle api e dell’apicoltura, è sicuramente una grande opportunità”.

Opportunità che si estende dall’agricoltura alla più generale salvaguardia dell’ambiente ma che coinvolge anche il settore turistico impegnato a valorizzare gli aspetti naturalistici facendoli convivere con le iniziative e gli investimenti che porteranno alle Olimpiadi invernali del 2026 in cui anche il Trentino è coinvolto. E le api, in tutto questo, hanno anche un valore simbolico, come ha sottolineato Daniele Lazzeri, presidente del think tank “Il Nodo di Gordio”.

“L’idea di realizzare questo convegno - ha concluso - è nata dalla considerazione che le api rappresentano un modello organizzativo di perfetta cooperazione che ci regala la natura. Un microcosmo che ci spinge a riflettere sulla necessità della collaborazione internazionale, soprattutto in questi anni caratterizzati da crescenti complessità”.

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