Licata in ginocchio. Sindaco: "Non si agisca solo dopo i morti"

Il primo cittadino chiede aiuto dopo un violento nubifragio. I danni sono ingenti

Licata in ginocchio. Sindaco: "Non si agisca solo dopo i morti"

È un violento nubifragio quello che si è abbattuto nei giorni scorsi su Licata, in provincia di Agrigento. Condizioni meteorologiche difficili che stanno mettendo a dura prova il grosso centro siciliano, con un fiume di acqua e fango che ha già invaso strade, immobili e negozi.

Una situazione che il sindaco ora denuncia, all'agenza Agi, chiedendo un'attenzione maggiore da parte delle autorità. "I nostri tecnici - dice Angelo Cambiano - sono in giro per il territorio per verificare l'agibilità degli edifici scolastici che oggi restano chiusi precauzionalmente".

E se un bilancio dei danni ancora non si sa, a sole 48 ore dal nubifragio, è però certo che si ha a che fare "con danneggiamenti alle strutture pubbliche, alle infrastrutture, muri di contenimento che hanno ceduto, condotte di raccolta scoppiate, pavimentazioni divelte, pali e alberi trascinati dalla furia dell'acqua, per non parlare delle gravi conseguenze ai privati".

"Renzi e Crocetta stiano vicini ai territori e li mettano in sicurezza", chiede il primo cittadino. E le parole sono disperate: "Non si può aspettare che ci siano vittime per intervenire".

"Licata oggi è l'emblema di una Sicilia che frana e che crolla - ha

commentato il deputato della Lega dei Popoli-Noi con Salvini Alessandro Pagano -. Licata paga anni di incuria, di abusivismo e di grida di allarme inascoltate o sottovalutate. Al sindaco Cambiano tutta la mia solidarietà".

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