Licenziata in tronco per la maglietta No Tav

L'associazione Morgana, con cui la ragazza aveva una collaborazione a partita Iva, non ha potuto far altro che accettare la decisione della direzione

Licenziata in tronco per la maglietta No Tav

Angela Giordano, educatrice a contratto nel carcere delle Vallette a Torino, sarebbe stata licenziata per aver indossato una maglietta simpatizzante con la causa dei No Tav alla fine dell'estate mentre faceva terapia con i suoi pazienti.

A riportare la notizia è l'edizione torinese di Repubblica, che racconta anche le motivazioni del direttore della struttura penitenziaria, Domenico Minervini: "Essersi intrattenuta scambiando baci e abbracci con simpatizzanti dell'area anarco-insurrezionalista" e ancora "aver pubblicato sul suo profilo Facebook numerose fotografie di anarchici recentemente arrestati".

La donna ha confermato di essere simpatizzante del movimento No Tav, ma assicura di non aver mai avuto rapporti con gli anarchici e l'incontro cui si fa riferimento nel provvedimento è avvenuto a metà settembre, quando era stato organizzato un presidio in solidarietà degli 8 arrestati dove, uscendo del lavoro, è stata chiamata da una sua amica che partecipava alla manifestazione.

Tutto però è iniziato con quella t-shirt, indossata prima dell'estate, dove campeggiava la scritta No Tav. Comprata per finanziare la lotta contro il treno ad Alta velocità, non è passata in osservata e ha suscitato le critiche dei superiori: "Non è un abbigliamento consono, può essere visto come una provocazione".

Così, una mattina alla fine di settembre, si è vista negare l'ingresso al carcere: "Sospensione temporanea del permesso di accesso", le ha detto la guardia, per "motivi di sicurezza".

Quel provvedimento temporaneo è diventato definitivo il 30 settembre, sempre per decisione del direttore della struttura.

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