Il Comune non ha soldi, ma le strade di Roma sono un colabrodo. Come fare a riparare le buche senza avere risorse? Tornando al baratto. È l'idea che sta studiando Ignazio Marino per risolvere l'annoso problema della Capitale.
Il Campidoglio vorrebbe infatti scambiare immobili comunali in cambio di opere pubbliche: in pratica le società che verranno incaricate di riasfaltare le strade potrebbero essere pagate in case, come stabilisce una delibera che sarà votata presto dal consiglio comunale e che prevede di "alienare circa 300 milioni di euro di edifici". "La procedura è consentita nell’articolo 53 del codice appalti ora si stanno facendo verifiche tecniche", spiegano dall’assessorato capitolino ai lavori pubblici, "Vogliamo velocizzare la possibilità di avere delle risorse economiche per il Comune", ha spiegato invece Marino, aggiungendo che il piano anti-buche è quello di risanare entro marzo 250 mila metri quadrati di strade di grande viabilità a Roma, il 5% del totale, e triplicare gli interventi, fino al 15% delle vie, entro l’estate.
"Invece di far andare quei beni sul mercato e poi prendere le risorse, potremmo mettere il bene immobile come corrispettivo della gara d’appalto per la manutenzione o la costruzione di nuove strade", ha aggiunto l’assessore ai lavori pubblici Maurizio Pucci, "Si tratterebbe di una gara di appalto al rialzo, non al ribasso: se la aggiudica che fa di più. Stiamo lavorando su questo anche perché le risorse che abbiamo sarebbero insufficienti".
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