L'idea dell'esperto: "Niente cenone di Natale a casa dei no vax"

No vax fuori dalle tavole dei vaccinati (e dalle case) durante le cene di Natale: è l'idea del prof. Lopalco che suggerisce come si può limitare la circolazione del virus

L'idea dell'esperto: "Niente cenone di Natale a casa dei no vax"

"Non aprite quella porta", film horror cult degli anni 70' e riprodotto nel 2003, può servire ironicamente per riprendere il pensiero dell'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, professore ordinario di Igiene dell'Università di Pisa, che consiglia di "non entrare nelle case di chi non è immunizzato" per il cenone di Natale. E, al contrario, non invitare i no vax in casa propria.

I no vax fuori dalla porta

Perché mai non sarebbero graditi ospiti, secondo il prof.? Semplice, il virus circola (e corre) molto di più d'inverno e negli ambienti chiusi. Ecco perché una tavolata mista a non vaccinati non farebbe sentire al sicuro proprio nessuno. Se è vero che lo scorso anno eravamo in lockdown e zona rossa e il cenone di Natale (e capodanno) era vietato, quest'anno grazie ai vaccini si spera in una situazione diversa ma resta sempre vivo lo spauracchio no vax. "Lo chiamo green pass dei piccoli circuiti sociali. Se invito da me, i non vaccinati non entrano. Se sono io ad essere ospite, mi accerto che i convitati siano muniti di passaporto verde, altrimenti mi dispiace, non vado", afferma Lopalco al Corriere della Sera. In questo modo, chi ha ancora dubbi e reticenze sul vaccino potrebbe sentirsi una volta per tutte escluso, e quale migliore occasione delle festività per eccellenza in cui ci si riunisce anche con quei parenti che si incontrano una volta l'anno, tra il 24 dicembre e il 1° gennaio? "Così facendo ho la presunzione di fare pressione, di far sentire i no vax fuori luogo, la loro presenza sconveniente. Un po’ come succedeva con l’introduzione del divieto di fumo", sottolinea l'epidemiologo.

Che Natale sarà

Come ci siamo occupati sul Giornale.it, nella giornata di ieri i contagi hanno sfondato quota 10mila in un solo giorno, numero che non si raggiungeva dall'8 maggio scorso. Nonostante la situazione italiana sia, comunque, ancora sotto controllo, sale un po' di ansia per quello che potrà accadere da qui a un mese. Quanto dovremo preoccuparci? "Sono moderatamente ottimista. Se tutti ci comporteremo bene, vaccinandoci e rispettando l’uso della mascherina, non ci saranno chiusure", aggiunge Lopalco, che invita a mantenere l'uso della mascherina anche all'aperto nel caso di strade affollate o assembramenti, oltre ovviamente a tenerla nei negozi e centri commerciali.

Tra le buone maniere da non dimenticare, poi, c'è l'igienizzazione delle mani quando si toccano oggetti e si sale e scende dai mezzi pubblici, "è una buona regola ovunque". Il Corriere ha, infine, chiesto al professore come comportarsi con baci, abbracci e strette di mano, se si rischia qualcosa o se possiamo ritenerci al sicuro.

"Il rischio zero non esiste ma fra persone che si frequentano è sì - dice a proposito dei gesti quotidiani - Mai invece la stretta di mano a uno sconosciuto anche se la porge e, non restituendo il gesto, passiamo da maleducati. Se non si può evitare, teniamo la boccetta di igienizzante in tasca. Dal Covid abbiamo tratto una lezione. Comportamenti ossessivi no, buona igiene sì", conclude.

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