Si è tenuta oggi in Piazza San Pietro l'udienza generale in cui Papa Francesco ha accolto le mogli di due ufficiali del Battaglione Azov a Mariupol. Katarina Prokopenko e Yuliya Fedosiuk hanno scritto al Pontefice e sono state invitate all'incontro. I loro mariti, rispettivamente Denis Prokopenko e Arseniy Fedosiuk sono ancora bloccati nell'acciaieria.
All'evento avrebbero dovuto partecipare altre due donne, che si trovano in Polonia e non sono riuscite a raggiungere Roma in tempo. Le ragioni della loro presenza sono principalmente umanitarie e riguardano la situazione di chi è ancora asserragliato nell'acciaieria di Mariupol. Nei giorni precedenti era giunta una lettera dei parenti dei soldati del battaglione, richiedendo un'iniziativa per favorirne l'evacuazione. Attraverso canali diplomatici della Santa Sede alla fine l'invito è stato recapitato alle donne.
Katarina e Yulia hanno espresso le paure dei civili: "Pensiamo ci siano ancora civili dentro" l'acciaieria "perché ci sono le famiglie dei militari. Hanno paura ad essere evacuati perché hanno paura che i militari russi non li lasciano andare nei territori ucraini perché le persone che vengono evacuate da Azovstal vanno prima nei campi russi e la Federazione russa poi non lascia andare via da lì. Hanno paura di essere torturati e uccisi".
Le richieste di aiuto di Katerina e Yulia
"Non hanno cibo, acqua, medicine e cure sanitarie. E' una situazione terribile. Anche l'acqua dei tubi dell'acciaieria sta finendo. Non possiamo stare seduti a guardare queste terribili notizie. Ogni giorno uno o due soldati feriti stanno morendo". Queste le condizioni descritte da Katarina e Yulia. "Ci sono sei/settecento soldati feriti che devono essere evacuati immediatamente per essere curati" continuano.
Le due donne hanno chiesto al Papa di recarsi in Ucraina per parlare con Vladimir Putin, ma alla loro richiesta il Pontefice ha risposto che pregherà per loro. Una seconda richiesta è stata quella di organizzare "corridoi verdi" per far uscire i corpi dei deceduti dalla Azovstal di Mariupol e garantirne una sepoltura secondo la tradizione cristiana.
Le invitate erano già state in Italia, affiancate anche dall'artista russo-canadese Pyotr Verzilov, attivista anti-Putin con arresti in Russia alle spalle e un sospetto tentativo di avvelenamento.
Le azioni del Pontefice potrebbero essere però oggetto di discussione: il Battaglione Azov, costituitosi come gruppo paramilitare nazionalista nel febbraio 2014, esaltato in Ucraina per l'eroismo dimostrato nella resistenza all'invasione russa, è stato in passato additato per la presenza di elementi neonazisti e accusato di crimini di guerra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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