L'infermiera di Aosta al marito: "Mi hai tolto il sorriso e ora io lo tolgo a te"

Marisa Charrère, nei due biglietti lasciati dopo l'omicidio-suicidio, accuserebbe il marito di aver generato sofferenza e infelicità. E di averle "tolto il sorriso"

L'infermiera di Aosta al marito: "Mi hai tolto il sorriso e ora io lo tolgo a te"

"Mi hai tolto il sorriso e ora io lo tolgo a te. Adesso soffri tu". Parole dure. E disperate. Scritte a mano, su due biglietti lasciati sul tavolo del soggiorno nella loro casa, al civico 13 di Clos Savin, ad Aymavilles, in provincia di Aosta. Le ha lasciate Marisa Charrère, l'infermiera 48enne che, giovedì sera, ha ucciso i suoi due bambini, Nissen e Vivien, di 7 e 9 anni, e poi si è tolta la vita.

Termini taglienti, diretti al marito Osvaldo Empereur, che, stando alle parole della donna, avrebbe generato in lei infelicità e sofferenza. "Che ora riguardano sia me che te", avrebbe lasciato scritto sul biglietto. Secondo quanto riportato da TgCom24, la moglie a Empereur avrebbe chiesto anche di dire a tutti "che i bimbi sono morti per colpa del gas".

I due piccoli, invece, secondo le prime ricostruzioni delle forze dell'ordine, sarebbero morti a causa di un'iniezione letale di potesso. Per gli inquirenti la donna avrebbe prima addormentato i figli con un sedativo e poi avrebbe praticato loro la puntura letale, riservandosi l'ultima dose di farmaco per suicidarsi.

La conferma dell'esatta causa del decesso, però, si avrà nelle prossime ore, soltanto dopo gli esami tossicologici.

Il sostituto procuratore di Aosta, Carlo Introvigne, che coordina le indagini condotte dalla squadra mobile della questura del capoluogo, ha conferito al medico legale Mirella Gherardi e al radiologo Davide Machado l'incarico di svolgere l'autopsia sui tre corpi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica