Altro che innovazione tecnologica. In un anno la ministra grillina, Paola Pisano, non è riuscita a trovare una presa elettrica adatta a far funzionare due robot acquistati quando era assessore nella giunta Appendino a Torino.
I Sanbot prodotti da un’azienda veneta, la Omitech, che ha denunciato il caso al Corriere della Sera, sarebbero serviti ad aiutare i dipendenti a smaltire le code agli sportelli dell’ufficio anagrafe. Peccato, però, che i due androidi dotati di intelligenza artificiale non siano potuti entrare in funzione.
Nessuno tra i loro colleghi umani, infatti, all’interno dell’assessorato guidato dal nuovo “ministro col piercing”, si è premurato di verificare che negli uffici ci fosse una presa adatta per alimentarli. Così quello che doveva essere un passo avanti dal punto di vista dell’innovazione e della semplificazione, si è trasformato nell’ennesimo spreco di tempo e risorse.
Eppure i due automi, spiega a Libero chi li ha fabbricati, non necessitano di attacchi particolari, ma di quelli che si utilizzano per un banale aspirapolvere. I robot, insomma, sono ultra collaudati e funzionano benissimo. Ma hanno bisogno di essere ricaricati dopo circa 12 ore. Per farli ripartire, quindi, basterebbe una telefonata ad un elettricista.
L’amministrazione pentastellata però si è arenata. E la rivoluzione 2.0 degli uffici del comune di Torino si è conclusa con i due assistenti virtuali rispediti al mittente, in attesa che qualcuno si mobiliti per cambiare le prese.
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