"Livtinenko? Si avvelenò da solo"

Dmitriy Kovtsun depone all'indagine sulla morte dell'agente segreto russo: "Potrebbe essere stato una sorta di suicidio involontario"

Dimitryi Kovtsun, uno dei due accusati per la morte di Litvinenko
Dimitryi Kovtsun, uno dei due accusati per la morte di Litvinenko

Alexander Litvinenko potrebbe essersi ucciso accidentalmente maneggiando del polonio: a dirlo, oggi, è stato uno dei due russi accusati di aver accusato l'ex agente dei servizi segreti russi, morto a Londra nel 2006.

La morte di Litvinenko, che aveva accusato il presidente russo Vladimir Putin di aver ordinato la sua morte, è stata uno dei punti di maggiore controversia tra Mosca e Londra sin dalla fine della Guerra Fredda. Il Regno Unito, l'anno scorso, ha avviato un'indagine sulla morte di Litvinenko.

Nel corso di una conferenza stampa a Mosca, uno degli accusati, Dmitriy Kovtun, ha dichiarato che la morte di Litvinenko potrebbe essere derubricata a una sorta di "suicidio involontario": praticamente un incidente. Kovtun ha spiegato che l'ex spia potrebbe essere stato esposto al polonio prima dell'incontro in cui si sospetta che potrebbe essere stato avvelenato.

Come riporta The Guardian, le autorità britanniche ritengono che Litvinenko possa essere stato avvelenato con un té verde "corretto" al polonio servitogli nel corso di un incontro con Dmitry Kovtun e Andrei Lugovoy. Il Cremlino ha sempre negato ogni accusa e rifiuta di estradare i due: Kovtun, tuttavia, testimonierà in videoconferenza entro luglio per l'inchiesta avviata dalle autorità britanniche.

"Sono più che sicuro che Litvinenko è stato esposto al polonio senza nemmeno saperlo. Potrebbe esserci stato un contatto accidentale, e il polonio essersi accumulato nel suo cordo piano piano. Non so se lo avesse con lui oppure se qualcuno glielo abbia dato."

Kovtun, d'altro canto, ha aggiunto di trovarsi in eccellenti condizioni fisiche, a dispetto delle radiazioni a cui il contatto con Litvinenko potrebbe averlo esposto. "I nostri dottori hanno preso le misure in tempo - ha detto Kovtun non abbiamo subito conseguenze più gravi".

Lo scorso marzo, inaspettatamente, Kovtun ha accettato di testimoniare all'inchiesta britannica sulla morte di Litvinenko, ma alla condizione di ricevere lo status di "partecipante chiave", per ottenere prove

classificate della polizia. Ora ha circa 45 giorni per rispondere a nove domande rivoltegli dai giudici a proposito della sua storia personale, i suoi rapporti con Litvinenko e Lugovoy, oltre ad informazioni sul polonio.

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