Lodi, strangola 18enne conosciuta su internet durante un gioco erotico

Brutale omicidio alle porte di Lodi. Arrestato un 41enne italiano: dopo averla uccisa ha scaricato il corpo nudo della ragazza nei campi

Il passaporto di Lavinia Simona Ailoaiei
Il passaporto di Lavinia Simona Ailoaiei

Una diciottenne romena, capelli castano chiaro, strangolata con due fascette da elettricista autobloccanti strette quanto più possibile intorno al collo. E poi scaricata, nuda, in un campo in zona Pergola, a San Martino in Strada, alle porte di Lodi, non lontano da un elegante centro ricreativo, un centro commerciale e un motel. Questa mattina la polizia ha arrestato Andrea Pizzocolo, un ragioniere 41enne che, dopo aver conosciuto Lavinia Simona Ailoaiei su internet, l'ha ammazzata durante un gioco erotico.

La tranquilla provincia vive l’ennesimo giallo dei campi, dopo quello del marocchino ammazzato e dissezionato di capo e mani e trovato nel verde di Orio Litta nell’aprile del 2011, caso tuttora irrisolto, e quello del giovane Alcides Carlos Bassi, di origini brasiliane, 25enne, trovato nudo, anche lui strangolato e abbandonato un campo alle porte di Lodi nel 2001, caso per cui gli inquirenti brancolano tuttora nel buio. Il ritrovamento del cadavere della giovane, che aveva compiuto 18 anni nel luglio scorso, è avvenuto grazie a un agricoltore che, nonostante la grand’afa di ieri, ha deciso di lavorare proprio in quel campo, raggiungendo la roggia e la strada di campagna a fianco dei quali ha visto, per primo, il cadavere riverso sul terreno. L’allarme al 113 è stato immediato e sul posto, dopo pochi minuti, è arrivata la squadra Mobile di Lodi che ha immediatamente avviato tutti i rilievi del caso. "La dinamica è abbastanza chiara - ha spiegato il procuratore di Lodi Vincenzo Russo - qualcuno l’ha ammazzata e successivamente l’ha scaricata già nuda sul posto per poi fuggire via". Il "giallo" è stato risolto a tempo di record dagli agenti diretti da Alessandro Battisti: è stato l’asciugamani della ragazza la "tessera" che ha consentito la soluzione del puzzle. Dal logo della ditta che lo produce i poliziotti sono risaliti a un motel delle vicinanze. Da qui il giorno prima erano passate una trentina di coppie, ma alla reception si sono ricordati soprattutto di un tipo "un po' strano", che diceva di aspettare una persona, mai arrivata, e che poi se ne è andato solo.

Al motel Andrea Pizzocolo si è registrato con il suo vero nome e quando, dopo mezzanotte, la polizia si è presentata nella casa dove vive con la compagna e la figlia di cinque anni (in questi giorni in vacanza), ha scoperto una busta di fascette dello stesso tipo di quelle trovate sul corpo della ragazza morta. Incalzato dalle domande, ha prima provato a negare tutto, poi ha raccontato di avere conosciuto la giovane su internet chattando su un sito di appuntamenti.

Quello di venerdì sera era il loro secondo incontro: in un hotel di Busto Arsizio, nel bel mezzo di un gioco erotico con delle fascette da elettricista, la ragazza avrebbe cominciato ad avere difficoltà a respirare ma lui non sarebbe riuscito ad aiutarla. Accortosi che era morta, avrebbe perso la testa, l’avrebbe caricata in auto e portata nel motel di Lodi: qui, in una camera forse raggiunta da un ingresso separato, avrebbe avuto un nuovo rapporto con il cadavere.

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