Due parole che suonano come un insulto. Un oltraggio alla memoria. Ancora una volta ad essere messi nel mirino sono i martiri delle Foibe, morti troppo spesso dimenticati da un'Italia (o una parte di essa) ancorata a una visione ideologica della storia.
Far finta che non sia esistito nulla è il miglior modo per non ammettere i propri errori o quelli della propria fazione politica. Gli italiani gettati nelle fosse carsiche? Bugie. Le sofferenze dei profughi dell'Istria e della Dalmazia? Trafiletti in un libricino delle medie. La fuga, le vessazioni, le violenze dei partigiani titini? Robe da nascondere sotto il tappeto.
L'ennesima dimostrazione arriva da San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna. Qui in memoria dei martiri delle Foibe sono stati realizzati una via e un monumento, ma evidentemente a qualcuno non sta tanto bene. Oggi infatti sul cartello che indica la strada dedicata ai defunti italiani sono apparse quelle due parole, semplici ma infamanti: "W Tito". Ovvero evviva il capo dei partigiani jugoslavi che massacrarono in massa cittadini italiani, li accusarono sommariamente di essere "fascisti" o "collaborazionisti" e li perseguitarono.
"Troviamo assurdo che in a una città civile come San Lazzaro, dove vi è un monumento ai martiri delle foibe, si assista ad
episodi simili di inciviltà ed ignoranza storica - dice Alessandro Sangiorgi, coordinatore della sezione locale di Forza Italia - Invitiamo l'amministrazione a cancellare la scritta altrimenti provvederemo in autonomia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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