La Lombardia potrebbe entrare in zona rossa da lunedì prossimo, 15 marzo. Lo sapremo solo venerdì. Al momento la regione si trova colorata in arancione rinforzato dopo la decisione presa dal governatore della Lombardia Attilio Fontana lo scorso giovedì per cercare di salvarla in extremis ed evitare così il rosso. Il prossimo monitoraggio, atteso per venerdì 12 marzo potrebbe mostrare dei dati in miglioramento grazie alle restrizioni in vigore da una settimana. Sono diversi i fattori che porteranno alla decisione finale del ministero della Salute. Vediamo quali.
L’incidenza
Come stabilito dal governo, la soglia di rischio è di 250 casi per 100mila abitanti. E la Lombardia l’ha superata. C’è però da dire che non è così in tutta la regione, che conta in totale 10 milioni di residenti. Come riportato dal Corriere, a oggi l’incidenza regionale è 313, con una crescita di 252 dallo scorso venerdì. Caso particolare Brescia con 580. Sotto la fatidica soglia troviamo invece Milano, Bergamo, Sondrio e Varese, Lodi e le province. Il governatore Fontana ha così commentato la situazione: “ I numeri non stanno migliorando. Noi stiamo cercando di contenere con tutte le misure che abbiamo assunto”.
La variante a Brescia
A innalzare così tanto la curva epidemiologica sarebbero stati proprio i focolai di variante inglese riscontrati a Brescia e provincia. Negli ultimi 7 giorni quelli rilevati in totale in Lombardia sono 2.844, mentre erano 2.422 la settimana precedente. E 1640 quella prima ancora.
Valori dell’Rt
Per quanto riguarda il valore dell’Rt regionale, l’ultimo che è stato rilevato era di 1,13 per i contagi e di 1,24 per i ricoveri. In teoria ci si aspetta che cresca perché i positivi sono aumentati molto. Se prendiamo Milano e tutta la sua provincia, l’ultima rilevazione parla di un Rt a 1,28 sui contagi, di poco sotto la media della settimana precedente. E non succedeva da diversi giorni. La sola Milano è a 1,26, la media delle ultime 2 settimane è 1.30. Il valore dell’Rt ospedaliero è invece a 1,27. Il che vorrebbe dire entrare in zona rossa, secondo i parametri stabiliti dal ministero della Salute. Ma ci sono anche altri fattori che vanno letti in concomitanza.
Pressione negli ospedali e letti in terapia intensiva
I letti occupati in terapia intensiva in Lombardia sono attualmente 607, contro i 511 di una settimana fa. Si parla quindi di una pressione in media del 40% a livello regionale. Che sale però al 90% se si considera il solo territorio del Bresciano. I letti occupati negli altri reparti Covid sono adesso 5.416, mentre la settimana precedente erano 4.884. Con una pressione in media del 46%.
Richieste intervento al 118
Le telefonate al 118 nella giornata di ieri, quelle riconducibili al Covid o a problemi comunque respiratori, sono state 761. Una settimana fa erano state 525.
Campagna vaccinale
In Lombardia sono state inoculate 863.565 dosi di vaccini Covid, ovvero circa il 72% delle 1.187.610 ricevute. La campagna vaccinale sul personale scolastico ha avuto inizio l’8 marzo e andrà avanti per cinque settimane. Prima sono stati vaccinati il personale sanitario e gli ospiti delle Rsa. Adesso tocca agli over 80 e alle forze dell’ordine.
Riapertura scuole
Il presidente della Lombardia, parlando di una eventuale riapertura delle scuole la prossima settimana, ha spiegato: "Non escludo nulla, non ci sbilanciamo. Valutiamo con cautela, con attenzione e con serietà la situazione. L'evoluzione è talmente rapida che fare anticipazioni rischia di essere assolutamente fuori luogo". E ha poi aggiunto che “si deve monitorare la situazione giorno dopo giorno come stiamo facendo. Ci sono delle zone in cui i numeri leggermente stanno migliorando. Guardiamo con ottimismo a questi numeri che stanno migliorando e speriamo che si estendano a tutta la Regione". Fontana ha anche sottolineato che in questo momento è molto importante la collaborazione con il governo e cercare di capire veramente quale sia la direzione che si deve prendere. “In questo momento la situazione è aggravata dal fatto che questo virus sia molto più veloce e rapido, quindi le decisioni vanno prese con la massima urgenza".
Bollettino di oggi in Italia: 19.749 nuovi casi e 376 morti
Secondo i dati del ministero della Salute di oggi, sono 19.749 i nuovi positivi al coronavirus in Italia, mentre ieri erano 13.902. I morti sono 376 per un totale di 100.479 vittime dall’inizio della pandemia. Molto più numerosi anche i tamponi effettuati, 345.336 contro i 184.684 di ieri, con il tasso di positività che scende al 5,7% e che ieri era del 7,5%. Con 4.
084 casi la Lombardia è ancora la Regione con il numero più alto di nuovi contagi. Seguita da Campania (2.709), Emilia Romagna (2.429) e Piemonte (2.019). Sono 2.756 i pazienti in terapia intensiva per il Covid: 56 in più rispetto a ieri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.