Colori, simpatia e tanti sorrisi, in una marea di Penne nere che ha letteralmente invaso Milano. Si conclude con dati record la tre giorni della 92esima adunata nazionale degli Alpini, il corpo militare più amato dagli italiani per la sua allegria e lo spirito solidale. Un simbolo per milioni di cittadini.
Dopo 27 anni gli Alpini tornano a Milano per il loro appuntamento annuale. E lo fanno proprio in occasione del centenario dell’Associazione Nazionale, nata nel 1919. "Una ricorrenza di cui l’intero Paese va orgoglioso, aveva riferito il Capo dello Stato Sergio Mattarella - un esempio luminoso di volontariato". "Le Penne nere — ha continuato Mattarella — identificano una lunga e nobile tradizione di coraggio, sacrificio e dedizione incondizionata a servizio della nostra comunità, nel segno dell’affermazione della indivisibile identità nazionale".
La giornata conclusiva di domenica ha visto sfilare 80mila alpini, mentre sono circa 350mila le persone accorse per l’evento, in cui il folklore e la goliardia hanno contagiato una città intera. Ma soprattutto, come sempre hanno provato a tramandare i valori della memoria e della tradizione di un pezzo importante della storia d’Italia.
Come sempre, tanti i rappresentanti delle vecchie generazioni, ma non sono mancati i più giovani, che tentano di raccogliere l’eredità di un passato impresso nella memoria del nostro Paese. "Ormai siamo gli ultimi - confessa un 35enne, ultimo "resistente" - perché si sta perdendo questa tradizione, anche a causa della soppressione della leva obbligatoria.
Ma tra mille difficoltà continuiamo a portare avanti i nostri valori". Eppure, mentre i suoi occhi si gonfiano di malinconia, poco più in là è in crescente fermento un gruppo di settantenni, che di entusiasmo ne hanno da vendere. E' l'adunata, bellezza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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