Chi è l’uomo più dotato del mondo? Il congolese. Ma anche il maschio italico si difende bene, tanto da guadagnarsi la medaglia d’argento. Una recente indagine scientifica, pubblicata sul British Journal of Urology e riportata su Focus Extra, ha preso in esame l’organo genitale di 15mila uomini di tutte le nazionalità e ha stilato la classifica di chi ce l’ha più virile, sia a riposo che in azione. Ebbene, i meno “armati” sono i coreani, gli indiani e i thailandesi, la cui estensione del pene varia dai 9,6 ai 11,7 centimetri. Sul gradino più basso del podio si piazzano i pachistani, gli inglesi e i canadesi, con una capacità di allungo che va dagli 11,8 ai 13,9 centimetri. Al secondo posto ecco gli italiani a pari merito con gli egiziani e i belgi, che vantano una dilatazione di tutto rispetto dai 14,2 ai 15,8 centimetri. In vetta alla “hot parade” i congolesi che, con una potenza sessuale standard di 16 centimetri prorogabile fino a 18,2, metterebbero a disagio persino il nostro Rocco Siffredi.
Sulle pagine di Focus, Francesco Montorsi, direttore dell’Unità Operativa di Urologia Ospedale San Raffaele di Milano, spiega che “l’erezione maschile è un fenomeno complesso, servono una buona capacità di eccitarsi, l'attivazione di neurotrasmettitori e l'integrità del sistema nervoso autonomo. E anche una buona salute vascolare, perché anche i vasi dell'organo, come tutti quelli del corpo, sono soggetti a invecchiamento e aterosclerosi”.
Il dottor Montorsi svela anche un tabù che spesso i maschi, un po’ per superficialità, un po’ per imbarazzo, tendono a non valutare con la giusta prudenza: “La disfunzione erettile può essere il primo segnale di un problema vascolare e bisognerebbe che gli uomini imparassero a parlarne per tempo con il loro medico”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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