La grafologia può esplorare il mondo interiore di una persona, mettendo in luce il mondo delle emozioni, dei sentimenti, dei desideri, delle mancanze, delle distorsioni di personalità e dell’aderenza alla realtà, senza per questo riuscire a cogliere aspetti quali la colpevolezza o le colpe di un soggetto. Essa infatti esplora e cerca di comprendere le vere motivazioni che stanno alla base di gesti frutto di disturbo di personalità. E’ da un utilizzo serio e approfondito che potrebbero sorgere spunti interpretativi utili per permettere un intervento preventivo.
Dall’analisi degli scritti in mio possesso, emerge una personalità contraddittoria, che passa da momenti di apparente serenità e calma ad altri nei quali reattività, ostilità e rancore la fanno da padroni (vedi grafia con assi letterali che tendono verso sinistra). Si può senza dubbio affermare che la sfera sentimentale della scrivente è stata nel passato scarsamente alimentata dall’affetto, specie da parte delle figure femminili che non hanno fatto da supporto positivo, alimentando in lei sensazioni di solitudine e dando luogo a note d’insoddisfazione verso un mondo sentito come maldisposto e ostile. La grafia semplice, chiara e leggibile, con frequenti lettere addossate tra loro, è segnale d’ansia e di difficoltà nell’elaborare il proprio vissuto con serenità, per cui la realtà rimane sempre alterata da un’emotività incontrollabile, che può giocare a sfavore dell’autocontrollo creando reazioni contraddittore. Spesso, infatti, ella è preda di tristezze inspiegabili e immotivate, di stranezze di comportamento, di facili malinconie o di risposte pungenti, plasmando dentro di sé un mondo tutto suo col quale si trincera come in una “torre d’avorio” adottando abitudini mentali e di comportamento, di cui è difficile cogliere la ragione e la logica. La tendenza alla copertura e al mascheramento, unitamente alla scarsa capacità elaborativa del pensiero, la rende fragile di fronte a tutto ciò che va a scalfire il suo modo di essere inerte e passivo. Mal sopporta, infatti, la responsabilità e di fronte ad essa può manifestare atteggiamenti scostanti o accaparranti, oppure presentare attacchi di panico che la rendono incapace di autocontrollo emozionale.
La sfera emotivo-affettiva non appare dotata di una maturità in linea con l’età anagrafica, non essendo riuscita a superare la fase adolescenziale alla quale è rimasta ancorata, rimanendo così prigioniera di se stessa, delle proprie angosce affettive e di fantasmi immaginari.
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