Lotta al diabete, l'Italia è in prima fila in Europa

Sono 5,5 milioni i diabetici nel nostro Paese, oltre 400 milioni nel mondo. Istituita una task force per studiare e migliorare l’accesso alle cure dei pazienti. E ridurre i costi sanitari

Lotta al diabete, l'Italia è in prima fila in Europa

L'eccessiva concentrazione di glucosio nel sangue, causata da una carenza di insulina (ormone) nell'organismo: questo è il diabete. Già conosciuta nell'antichità, la medicina cinese la chiamava "malattia della sete". Fu quasi alla fine del Seicento che un medico britannico, Thomas Willis, scoprì l'alta concentrazione di zucchero nelle urine dei diabetici. Gli studi sono andati avanti, passo dopo passo, fino alla scoperta dell'insulina: l'ormone viene isolato per la prima volta, all'interno delle cellule del pancreas, nel 1921. Di diabete soffrono oltre 400 milioni di persone adulte nel mondo. E per il 2040 si dovrebbe superare quota 650 milioni di malati. Numeri davvero impressionanti. Secondo il “Rapporto Arno 2016” in Italia sono 5 milioni e 500mila i diabetici: dato che è più che raddoppiato in 30 anni. Una voce che pesa oltre 15 miliardi sulle casse del Servizio sanitario nazionale. In soli 18 anni, i diabetici sono aumentati di oltre il 70%. A questi vanno aggiunti i casi di diabete non riconosciuto, che si stima siano 1 ogni 4 persone ammalate di diabete.

Garantire cure adeguate a tutti non è facile: oggi oltre la metà delle persone malate di diabete presenta livelli di controllo metabolico molto lontani dagli standard raccomandati. La patologia ha effetti negativi non solo sul benessere fisico e psicologico delle persone ma anche sulle casse dello Stato, sul rapporto con familiari e amici, sulle attività lavorative e su quelle del tempo libero. Aspetti che possono determinare una minore adesione alle raccomandazioni mediche e alle terapia, con impatto negativo sui controlli. Il costo medio per paziente con diabete è di circa 2.600-3.100 euro l’anno, per i soli trattamenti farmaceutici. Costi che aumentano con l’invecchiamento degli assistiti. A questi costi bisogna poi aggiungere quelli derivanti da perdita di produttività, pensionamento precoce, disabilità permanente e altri costi indiretti.

L'Italia è capofila nella lotta al diabete

Dopo un confronto organizzato dal parlamentare europeo Nicola Caputo sul tema "Tackling the Burden of Diabetes in Europe", cui hanno partecipato medici e professori, industriali e politici, è stata istituita una task force destinata ad avviare le azioni indispensabili al miglioramento e l’accesso alle cure dei milioni di pazienti. Cristiano Ferrari, presidente di Theras, azienda italiana protagonista della task force, nel suo intervento ha spiegato come si possano ridurre gli enormi costi sanitari, migliorando al contempo la qualità delle cure: "Data l’importanza dei temi trattati - afferma Ferrari - abbiamo accettato con piacere l’invito a far parte di questo 'Board europeo', anche per chiarire e mettere fine ad alcuni luoghi comuni che addossano l’incremento dei costi nel trattamento delle patologia alla innovazione tecnologica. E’ inammissibile infatti – prosegue l'industriale - che all’interno di qualche organizzazione governativa, ancora oggi ci sia chi pensa che la via per migliorare la sostenibilità delle cure per il diabete sia quella di tagliare le spese per i dispositivi medici".

Milioni di pazienti, italiani ed

europei, attendono risposte certe e qualità di cure migliori. Lo Stato e le aziende sanitarie ovviamente devono fare bene i conti. Ma la salute dei cittadini e la loro qualità della vita dovrebbe essere sempre al primo punto.

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