L'Rt cala, ma non per tutti: la Regione meno vax finisce in giallo

L'ultimo monitoraggio della Cabina di regia ha evidenziato un notevole calo dell'Rt in tutta Italia. Così la Sicilia è finita in zona gialla

L'Rt cala, ma non per tutti: la Regione meno vax finisce in giallo

L'Rt, vale a dire l'indice di contagio, continua a scendere. Da 1,1 della scorsa settimana è ora sceso, stando ai calcoli realizzati dalla Cabina di regia, a 1,01. Un valore che secondo i parametri stilati dal governo sta a significare "soglia di sicurezza". Solitamente quando l'Rt ha questo valore i casi tendono a diminuire.

Leggermente in aumento invece l'incidenza dei casi settimanali ogni 100 mila abitanti i quali arrivano a 77 dopo i 74 della scorsa settimana e i 73 di quella precedente.

La variante ormai prevalente, oltre che in Italia, in tutta l'Unione Europea è la Delta. Si legge nel report dell'Iss che questa è associata ad un aumento nel numero di nuovi casi di infezione anche in altri paesi con alta copertura vaccinale.

Di poco in aumento anche la percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti: oggi al 34% contro il 32% della scorsa settimana. Diminuisce, in maniera insignificante, la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi. Questa passa da 47% a 46%.

Inoltre, durante la lettura dei dati epidemiologici pubblicati dall'Istituto Superiore di Sanità non va sottovalutato che ormai la maggior parte dei nuovi casi sono soggetti giovani e asintomatici.

Le Regioni

La prima Regione che da lunedì tornerà ad essere gialla sarà la Sicilia. Ora è ufficiale, il ministro della Salute Roberto Speranza ha dichiarato: "Ho appena firmato una nuova ordinanza che porta la Sicilia in zona gialla". Ha inoltre espresso preoccupazione sull'andamento dei contagi: "È la conferma che il virus non è ancora sconfitto e che la priorità è continuare ad investire sulla campagna di vaccinazione e sui comportamenti prudenti e corretti di ciascuno di noi".

L'isola ha ormai superato tutti i parametri che potevano evitarle questa condizione. Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è al 12,1% mentre nei reparti ordinari è al 19,4%. Due valori ben oltre i limiti stabiliti per decreto i quali sono al 10 e al 15%. Sopra la soglia fissata a 50 casi ogni 100 mila abitanti, e di molto, anche l'incidenza dei casi settimanali. L'ultimo monitoraggio ne ha registrati 200,7 ogni 100 mila. La più alta in Italia. Il passaggio in zona gialla non è comunque una sorpresa dal momento che questo, già la scorsa settimana, era molto più di un'ipotesi. Scampata però grazie ad un aumento del numero di letti Covid negli ospedali siculi. Nella bozza del monitoraggio Iss-ministero Salute viene anche analizzata la possibilità che ci sia "una escalation nei prossimi 30 giorni". Le proiezioni del 24 settembre dicono che c'è il 50% di possibilità che i ricoveri in area medica superino il 40% e una possibilità che va dal 5 al 50% che le terapie intensive si riempiano al 30%.

L'altra Regione che ha rischiato molto il passaggio in zona gialla è stata la Sardegna. Con l'11,2% di terapie intensive occupate, valore sopra la soglia, è riuscita ad evitare il passaggio di fascia per 1%. I reparti ordinari della Regione impegnati su pazienti Covid, infatti, sono occupati per il 14% e il cambio di colore avviene quando si supera il 15%.

Ancora lontane dalla zona gialla le

altre Regioni. Rispetto al precedente monitoraggio cala anche il numero di Regioni/Province autonome classificate a rischio moderato: dalle 18 della scorsa settimana adesso sono 10. Le altre undici sono "a rischio basso".

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