Il Consiglio d'Europa: "Stop alla collaborazione con i porti della Libia"

Dunja Mijatovic commissario europeo per i diritti umani, chiede ai Paesi membri di sospendere i rapporti con lo stato nordafricano circa gli sbarchi dei migranti

Il Consiglio d'Europa: "Stop alla collaborazione con i porti della Libia"

Il Consiglio d'Europa ribadisce che la Libia non è Paese e porto sicuro. A dirlo è il commissario per i diritti umani dell'organizzazione Dunja Mijatovic: "I migranti salvati in mare non dovrebbero mai essere sbarcati in Libia, perché i fatti dimostrano che non è un Paese sicuro". Insomma, gli Stati membri della Ue dovrebbero sospendere ogni collaborazione con la Libia finché non sarà provato che non vengano violati i diritti umani degli esseri umani sbarcati sulle sue coste.

Dunque, la politica e attivista bosniaca tira le orecchie all'Italia, dicendosi "preoccupata per l'atteggiamento del governo italiano nei confronti delle Ong che conducono operazioni di salvataggio nel Mediterraneo", riferendosi alle sanzioni previste per le imbarcazioni private che potrebbero essere impegnate in operazioni di salvataggio in mare.

Dunque, ilcommissario chiede che alla "Sea Watch 3 sia indicato tempestivamente un porto sicuro che possa essere raggiunto rapidamente". Inoltre, la Mijatovic critica duramente alcune parti del decreto Sicurezza bis di Matteo Salvini perché – a par suo – avrebbero un impatto negativo "sulla vita delle persone che necessitano di essere salvate in mare".

Nelle 35 raccomandazioni messe nero su bianco dal commissario, viene ripetutamente sottolineato come la responsabilità

per le operazioni di ricerca e salvataggio, gli sbarchi e l'accoglienza delle persone soccorse debba essere condivisa tra tutti gli Stati dell'Unione Europea e non delegata unicamente alle guardie costiere.

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