Siamo alle solite. Altro che "fisco amico" e rapporto più umano. Dove sono finiti i proclami di Renzi e del neo direttore dell'Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi? Chiacchiere e basta. Perché le cronache sono piene di episodi in cui il Fisco non ammette sgarri e punisce sempre i più deboli.
L'ultimo esempio, riportato dal Quotidiano Nazionale, riguarda le tempistiche della riscossione dei crediti. In pratica, per risparmiare tempo e aumentare la possibilità di incassare, Equitalia da qualche tempo sta mettendo in atto una sorta di stratagemma, una forzatura, legale, ma pur sempre una forzatura. Parliamo dell’affissione della cartella all’albo pretorio della casa comunale.
Al diavolo la cautela nei confronti del cittadino. Ricapitoliamo. Di norma Equitalia manda la cartella per raccomandata via posta ordinaria. Adesso invece arriva sempre una raccomandata ma al cui interno è presente un avviso che recita più o meno così: "Caro contribuente, siccome l’ufficiale giudiziario non ti ha trovato a casa, abbiamo affisso la tua cartella nell’albo pretorio del Comune". In realtà è raro che un ufficiale giudiziario si presenti a casa del contribuente (è una pratica troppo costosa).
Ecco dunque che mentre prima il cittadino poteva prendere il suo tempo, magari rifiutando la raccomandata, così facendo invece la cartella viene notificata a prescindere e i tempi di pagamento si accorciano e scattano nel momento in cui arriva la raccomandata a casa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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