La madre di Jenni accusa gli amici: "Ora non la toccherete più con quelle mani"

Jenni è morta nella notte tra il 27 e il 28 novembre. La ragazza era ospite da alcuni amici in un appartamento di Bologna. E ora la madre accusa tutti su Facebook

La madre di Jenni accusa gli amici: "Ora non la toccherete più con quelle mani"

La vicenda di Jenni, la 25enne ritrovata senza vita nell'appartamento degli amici che la ospitavano, nasconde ancora molte verità da svelare.

La ragazza, al quarto mese di gravidanza e originaria di Bari, era ospite solo da alcune settimane in casa di amici a Bologna. Nell'abitazione, però, non c'era il padre del bimbo, ma soltanto due amiche e un ragazzo. Jenni è morta nella notte tra domenica 27 novembre e lunedi 28 novembre. E ora sua mamma affida a Facebook un lungo sfogo.

"Dopo che ho visto gente di merda scrivere di mia figlia io ora voglio che voi ve la ricordiate come purtroppo questa immagine non me la leverò mai dalla mente - scrive -. Ora non la potete più toccare con le vostre sporche mani, con le vostre false parole, con i vostri plagi. Non la potete più invitare a far festa al rave, non potrete più rubarle i soldi che non avevate intenzione di restituirle mai. Se n'è andata sapendo che eravate persone di merda e di merda resterete per sempre. Grazie al tatto che avete avuto con lei e che avete tuttora con certi post. Grazie Santino se non era per persone come te forse non avrebbe trovato la pace esterna. Attenzione a tutti quelli che sanno in coscienza di aver fatto più danno che il resto nella sua vita. Se ne hanno una di non scrivere mezza parola nella pagina di mia figlia. Grazie di avermela tolta. Veramente grazie!".

Le parole si accompagnano alla foto del cadavere della figlia, a pancia scoperta, sdraiata sul tavolo dell'obitorio. Una foto cruda che ha sollevato da una parte parecchie polemiche, dall'altra diversi spunti di riflessione. Ma dietro questa storia, come scrive La Stampa, ci sono delle incongruità.

"Non dico nulla, non voglio che la sua famiglia possa querelarmi - dice a La Stampa il ragazzo che divideva l'appartamento con Jenni -. Sono al quinto anno di università e ho 25 anni, cercate di capirmi". Poi entra e si chiude in casa. Intanto le indagini proseguono in attesa dell'esito degli esami istologici e tossicologici, mentre l'autopsia non sembra aver evidenziato alcunché di significativo.

Come scrive il quotidiano torinese, una segnalazione per consumo di stupefacenti Jenni l'aveva. Fra le sue cose personali, infatti, è stato trovato dalla polizia un grammo di maijuana. Come ricordano i suoi coniquilini già domenica sera la 25enne si era sentita male, tanto che i suoi amici dell'appartamento - il 25enne e altre due studentesse - le avevano consigliato di farsi vistare al pronto soccorso, temendo per la sua gravidanza. Ma così non è stato, Jenni si è bevuta qualcosa di caldo, è sembrata stare meglio e è andata a dormire nella stanza di una delle due ragazze. Il giorno dopo, credendo che tutto fosse a posto, una delle amiche è uscita di casa. Solo qualche ora più tardi lo studente, cercando di svegliarla, si è accorto che c'era un problema e ha chiesto aiuto.

Ma a non essere proprio chiari sono i rapporti tra la giovane e sua madre: entrambe originarie di Bari, vivevano a Bologna, ma non sotto lo stesso tetto.

Colpisce che la figlia non vivesse con lei, soprattutto se si considera che era ospite di amici e che fra loro sembra non ci fosse il padre del bambino che aspettava, circostanza che potrebbe far pensare a rapporti non facili con la mamma.

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