La C Star è ormeggiata al largo di La Valletta. Galleggia tranquilla a un giorno dalla conclusione ufficiale della missione. Vorrebbe entrare in porto, lasciare l'equipaggio a terra e riprendere il mare. Ma non può, ostacolata dal governo di Malta che le ha negato l'attracco. "Il paese diventato porta d'ingresso per immigrati irregolari e cambo base delle Ong chiude le porte a cittadini europei", scrivono in un tweet gli identitari.
Non si tratta di una novità. Sulla rotta della "nave nera" in molti hanno provato a costruire ostacoli, come se fosse un vascello fantasma da bloccare a tutti i costi. Era successo sul Canale di Suez, dove i controlli delle autorità erano stati forse più approfonditi di quanto ci si aspettasse. Stesso copione a Cipro, dove il comandante e parte dell'equipaggio erano stati arrestati con l'accusa (poi crollata) di "traffico di esseri umani" e possesso di "documenti falsi". A Creta invece le autorità portuali impedirono a Defend Europe di attraccare, costringendo C Star a fare rifornimento al largo e i militanti a raggiungerla su alcuni gommoni. Infine, a Tunisi un'associazione di pescatori, sindacalisti e lavoratori inscenò una protesta contro l'arrivo in Africa di Generazione Identitaria.
Questa volta però il diniego maltese porta con sé alcuni retroscena. L'equipaggio della C Star era atteso oggi a Lione per la conferenza stampa internazionale indetta per spiegare i motivi della repentina chiusura della missione. Ma non potranno esserci. La nave infatti ha chiesto l'autorizzazione di ingresso al porto di La Valletta, ma è stata respinta: "Il governo di Malta ci impedisce di entrare - riferisce Eleonora Cassella, una delle referenti di Gi - e hanno pure vietato ai ragazzi di scendere a terra usando dei gommoni". Come conferma anche il Times of Malta, prima la C Star ha domandato dei "services" attraverso un agente locale, ma gli è stato impedito di salpare; poi il comandante di C Star ha richiesto che almeno un membro a bordo venisse portato a riva per partire per la Francia. Niente da fare. "Nemmeno in Corea del Nord si impedice ai cittadini regolari di sbarcare", urla Lorenzo Fiato, membro italiano della ciurma. Un esponente del governo maltese al Times smentisce istanze ufficiali da parte di Defend Europe di "ancoraggio" in porto, precisando però che "la nave non è benvenuta sulle nostre sponde".
Secondo Fiato, le Ong avrebbero fatto pressione sul governo maltese. "L'ordine di fermarci - dice - è arrivato dal ministro dei Trasporti". Non è la prima volta che l'esecutivo dell'isola si comporta così. Lo stesso era accaduto alla Golfo Azzurro della Ong spagnola "Proactiva Open Arms", rimasta tre giorni in balia del mare in attesa che Roma e La Valletta trovassero un accordo. In quel caso, però, a bordo c'erano tre clandestini, mentre dalla C Star dovrebbero sbarcare solo militanti con passaporto europeo. "Abbiamo chiesto un po' di acqua potabile - fanno sapere dall'imbarcazione - ma ci hanno negato pure i beni di prima necessità. Tra due giorni finiremo le riserve di acqua".
Il governo maltese al momento non avrebbe fornito spiegazioni formali sulle motivazioni del divieto di attracco. "Non ci hanno spiegato nulla - racconta Fiato - Abbiamo contattato diverse ambasciate per chiedere aiuto: quella italiana ci ha lasciato soli, quella austriaca nemmeno ha risposto e quella tedesca ci ha consigliato di andare in Sicilia a farci arrestare". La matassa è piuttosto imbrogliata, sebbene la missione in realtà sia ormai conclusa e la nave non ha più velleità "anti Ong".
Su Facebook è nato il gruppo "Defend Malta" in cui è stata lanciata una petizione per liberare la C Star dal blocco navale.
"Molti pescherecci si avvicinano a noi - conclude Cassella - e ci ringraziano per la nostra missione. Il popolo di Malta non solo ci ha già dimostrato piena solidarietà, ma si è pure già mobilitato per venirci incontro". Solo i governi non vogliono avere a che fare con la "nave nera". Nemmeno fossero pirati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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