Claus-Peter Reisch è uscito di galera. Il giudice maltese Joe Misfud, come previsto, ha infatti rilasciato il capitano della nave Lifeline dietro il pagamento di una cauzione da 11mila euro.
Il capitano 57enne tedesco era stato fermato a La Valletta appena dopo lo sbarco della nave che aveva a bordo 230 migranti recuperati al largo della Libia. L'imbarcazione umanitaria era rimasta in stallo poco distante da Malta per diverse ore, mentre si consumava un vero e proprio braccio di ferro tra Roma e La Valletta su chi dovesse far approdare la nave.
Alla fine, dopo aver ricevuto l'assicurazione dai partner Ue che ognuno avrebbe preso una quota dei richiedenti asilo, Malta ha lasciato entrare in porto la Lifeline, indagando però il capitano Peter Reisch. Al marinaio tedesco, che aveva sfidato Salvini invitandolo ad andare ad arrestarlo direttamente a bordo, viene contestata la registrazione irregolare della Lifeline (e non traffico di esseri umani), che non risulterebbe nei registri ufficiali olandesi. Il giudice ha confiscato il passaporto di Reisch, impedendogli così di abbandonare l'isola. La prossima udienza è fissata per giovedì e fino a quel giorno il comandante non potrà dormire sulla nave. "Il salvataggio a mare non è un reato", hanno urlato membri dell'Ong e attivisti di fronte al Palazzo di Giustizia durante l'udienza di oggi.
"Se le questioni
politiche interferiscono su quelle umanitarie e le Ong diventano dei bersagli come risultato, allora abbiamo un serio problema", ha detto Neil Falzon, uno dei due avvocati di Reisch, alla Dpa dopo l'udienza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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