Non si è ancora concluso il limbo dei 230 migranti della ong Lifeline, che da giorni incrocia nelle acque del Mediterraneo centrale in attesa che un Paese europeo si decida ad aprire i porti.
Dopo la chiusura di quelli italiani già ribadita da settimane dal ministro dell'Interno Matteo Salvini, anche gli altri Stati mediterranei della Ue non sembrano voler mettere a disposizione i propri. La richiesta del Viminale di aprire il porto francese di Marsiglia non è stata accolta dal presidente Emmanuel Macron.
Questa mattina da Parigi è arrivato un annuncio per ora ancora senza conseguenze: parlando alla radio il portavoce del governo transalpino ha spiegato che "sembra emergere una soluzione europea con un possibile sbarco a Malta". Il portavoce dell'esecutivo francese ha spiegato che lo sbarco sarebbe il frutto di una conversazione di ieri tra il presidente Macron e il premier maltese Joseph Muscat.
Tuttavia dopo poche ore da La Valletta è arrivato una parziale smentita, con la comunicazione del portavoce del governo che Malta "non ha ancora deciso" se accogliere la nave di Lifeline. L'unica eccezione è stata fatta per un migrante con problemi sanitari, fatto scendere nella notte dai militari maltesi su richiesta del capitano della nave della ong tedesca.
Fonti governative suggeriscono che il premier Joseph Muscat possa orientarsi verso la concessione dello sbarco a condizione che i 234 migranti a bordo della nave vengano redistribuiti fra i Paesi europei "volenterosi".
Malta apre un'indagine contro Lifeline
Nella tarda mattinata l'annuncio dei maltesi di voler avviare un'indagine per "verificare quali azioni si possano intraprendere" nei confronti della nave Lifeline. Uno degli ipotetici capi d'accusa è quello di non aver rispettato le istruzioni impartite dagli italiani: "Malta ha condotto nelle ultime 48 ore uno sforzo diplomatico per trovare una soluzione al caso della nave Lifeline, provocato dalle azioni del suo comandante che ignorato le istruzioni dategli dalle autorità italiane secondo le regole internazionali", si legge in un comunicato del governo che peraltro torna a chiedere maggior condivisione nell'accoglienza fra i Paesi Ue.
Porto chiuso per l'Aquarius
Inoltre le autorità maltesi hanno rifiutato alla nave Aquarius dell'ong francese Sos Mediterranee l'ingresso nelle acque territoriali. Ad annuciarlo la stessa organizzazione umanitaria sul proprio profilo Twitter: "Alla nave # Aquarius è stato negato l’accesso nelle acque territoriali maltesi e nel porto di #LaValletta per il semplice cambio equipaggio e il rifornimento. Nessuna spiegazione. Quanto accaduto ci lascia confusi. Ora facciamo rotta a nord in cerca di una soluzione"
La Aquarius ora dirige verso Marsiglia, con ogni probabilità per uno scalo tecnico. ad annunciarlo, con un nuovo tweet, la stessa Sos Mediterranee.
L'offerta della Corsica: "Portiamo soccorso"
Nelle scorse ore, infine, va registrata l'offerta del presidente dell'Assemblea della Corsica, Jean-Guy Talamoni, che ieri ha ribadito la disponibilità dell'isola a "portare soccorso" alle persone che si
trovano in mare in una situazione di emergenza. Tuttavia è stato lo stesso Talamoni a riconoscere che l'eventuale decisione di far approdare la nave in un porto francese compete esclusivamente all'autorità dello Stato centrale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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