Il giudice dà ragione a Ikea: licenziata la madre col figlio disabile a casa

Marica Ricutti era stata cacciata a novembre 2017 dalla sede di Corsico per motivi disciplinari. È la seconda volta che il suo ricorso viene rigettato

Il giudice dà ragione a Ikea: licenziata la madre col figlio disabile a casa

Il giudice del lavoro di Milano ha respinto la richiesta di reintegro di Marica Ricutti, la mamma dipendente dell'Ikea di Corsico che era stata licenziata dall'azienda svedese per non aver rispettato i turni di lavoro.

Il giudice che ha esaminato il ricorso ha confermato la decisione già emessa in aprile da un collega, sempre di Milano. La prima sentenza sosteneva che "i comportamenti dell’ex dipendente sono stati di gravità tali da ledere il rapporto fiduciario tra datore di lavoro e lavoratore". Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la sentenza ribadisce che la donna avrebbe commesso "insubordinazione verso i superiori accompagnata da comportamento oltraggioso". In particolare, "l’accertata frase pronunciata ad alta voce nei confronti di una superiore, 'mi avete rotto i c...', integra gli estremi del comportamento oltraggioso".

La vicenda risale al novembre 2017. La donna, separata e madre di due figli di cui uno disabile, era stata cacciata dopo 17 anni di servizio. Dopo essere stata assegnata a una nuova mansione, Ricutti avrebbe avuto difficoltà a rispettare i turni di lavoro. Non riuscendo a trovare un accordo con la ditta scelse di continuare a lavorare con gli orari dell'incarico precedente. In seguito a questo comportamento, Ikea decise per il licenziamento.

"Ho chiesto più volte maggiore flessibilità" - aveva spiegato all'epoca la donna - "perché per me spesso era molto complicato rispettare quegli orari. Mi hanno sempre rimpallato da una persona all'altra. Allora ho deciso di fare gli orari che facevo nel vecchio posto".

I colleghi della donna avevano scioperato e manifestato per chiedere che venisse reintegrata.

Ma ora due giudici hanno respinto il suo ricorso. Il legale di Ikea, Luca Failla, esprime la soddisfazione della multinazionale: "Questa sentenza, per la seconda volta, smentisce le speculazioni e le ricostruzioni di parte dei mesi scorsi".

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