Intuitivo, visionario, lungimirante: quando qualcuno muore, si sa, gli aggettivi si sprecano. Ma quelli che si addicono a ricordare Sergio Marchionne hanno tutti un tratto comune. Sono tutti rivolti al futuro.
Il manager italo-canadese scomparso oggi dopo una breve malattia era così, proteso all'avvenire, del mercato e dell'azienda. E la parabola della Fiat sotto la sua guida ha proprio questa caratteristica: si è evoluta nel tempo, a partire dal nome che è cambiato in Fca.
Nell'era Marchionne Fiat ha completato il passaggio da azienda nazionale a vera e propria multinazionale, con testa in Italia, sede legale in Olanda e braccio operativo negli Usa, oltre al domicilio fiscale a Londra e stabilmenti e filiale nei vari continenti.
Quando subentrò alla guida del gruppo nel 2004 in molti davano la Fiat per spacciata e ora l'azienda fondata all'ombra della Mole l'11 luglio del 1899 p uno dei primi gruppi del settore a livello mondiale.
A testimoniarlo un numero: nel 2008, alla vigilia del matrimonio con Chrysler, la Fiat vendeva 2 milioni di veicoli all'anno. Per il 2018 si punta a 7 milioni di immatricolazioni. Cifre eloquenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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