L'estate 2022 è iniziata piena di problematiche: senza citare le vere criticità che accadono a un migliaio di chilometri da noi, la pandemia ha lasciato in eredità le sue pesanti scorie che fanno fatica ad abbandonarci. Oltre alla cancellazione di centinaia di voli in Europa per la mancanza del personale di terra, sulle spiagge italiane mancano migliaia di bagnini per una stagione estiva iniziata già alcuni giorni fa. Eppure, tutto sarebbe dovuto essere pronto dopo la fine delle restrizioni Covid che ci hanno accompagnato per due anni.
3-4 mila bagnini in meno
La denuncia è arrivata dal sindacato dei balneari di Confcommercio che ha sottolineato come manchino all'appello almeno 3-4mila assistenti dei bagnanti. Regolamento alla mano, dovrebbe essercene uno ogni 100 metri di spiaggia ma così, attualmente, non è. In questo modo, le ripercussioni sono enormi perché non potrà essere garantito l'accesso al mare. "Con il lockdown il rilascio dei brevetti si è interrotto. Senza nessuno che sorvegli le coste, molti stabilimenti ora temono di non poter aprire", ha spiegato al Messaggero Marzia Marzoli, vicepresidente regionale Sib. Nel Lazio, ad esempio, i problemi sono anche di altra natura: molti rifiutano contratti poco remunerati e per spostarsi dal luogo di origine richiedono vitto e alloggio nella località balnerare dove dovranno trascorrere i mesi esitivi.
"Ecco perchè non li troviamo"
"Noi offriamo un contratto di 1.500 euro netti al mese, eppure facciamo fatica a trovare personale", spiega al quotidiano romano Gianluca Di Lorenzo, responsabile di una cooperativa che si occupa dei contratti dei bagnini. Molti ragazzi, poi, non vogliono lavorare nei fine settimana che rappresenta il clou delle giornate con maggiori criticità. La situazione non è migliore neanche in Campania: secondo i numeri Sib, "mancano 2.500 bagnini su circa 1.200 stabilimenti". In alcuni stabilimenti a gestione familiare si cerca di rimediare alla criticità chiedendo il "favore" a un parente ma non può funzionare sempre così. "Anche il reddito di cittadinanza incide molto, ma non spiega da solo questo esodo dal lavoro".
Le altre problematiche, però, riguardano l'intero settore: la presidente nazionale di Federturismo Confindustria, Marina Lalli, ha raccontato che a causa della pandemia si è cercato un lavoro in altri settori che garantiscono maggiore stabilità. "Nel Salento, invaso ogni anno da milioni di turisti, l’emergenza bagnini è già incandescente: proposte di lavoro inevase, imprese obbligate a rivedere l’offerta dei servizi e centri per l’impiego costretti a pubblicare più volte gli stessi annunci". Il problema è anche nel riminese così come in Abruzzo e nelle Marche. In passato si faceva la gara a lavorare stabilmente per tutta l'estate, adesso i tempi sono cambiati per i motivi appena spiegati. In Versilia, presa d'assalto dai turisti, gli albergatori non hanno il personale adatto a soddisfare il cliente che ha bisogno di assistenza in mare.
"Un problema drammatico tanto più se pensiamo che, oltre ai bagnini, nelle strutture ricettive del nostro Paese mancano all’appello almeno 300 mila stagionali", ha denunciato il presidente di Federalberghi di Forte dei Marmi, Paolo Corchia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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