È stata aperta e poi subito rinviata la quinta udienza del processo per stupro sessuale di gruppo che vede imputati Ciro Grillo e i tre amici: Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria e Edoardo Capitta. La Corte, ascoltate le richieste degli avvocati del collegio difensivo, ha aggiornato il dibattimento a porte chiuse al 16 novembre "per carenze tecniche dell'aula". Inoltre erano assenti i tre testimoni principali, ovvero, i medici della clinica "Mangiagalli" di Milano che visitarono Silva (nome di fantasia) 9 giorni dopo il presunto abuso.
Il rinvio dell'udienza
Stando a quanto riferiscono i cronisti presenti a Tempio Pausania - dove si svolge il processo - non ci sarebbero state le condizioni tecniche per poter procedere con il dibattimento. Nella sala c'erano sono solo due microfoni a diposizione per oltre dieci avvocati e il pubblico ministero. Per di più mancava uno schermo adeguato sui cui proiettare il materiale audiovisivo (chat e filmati) che sono stati acquisiti nel corso delle indagini. Criticità che erano già stata evidenziate dai legali quando, la scorsa settimana, avevano sollecitato il Tribunale per l'allestimento dell'aula con tutte le dotazioni tecniche necessarie. Gli stessi avevano chiesto anche il rinvio dell'udienza per l'assenza di uno degli avvocati, indisponibile per motivi di salute. La loro richiesta, però, non è stata accolta. Per le stesse motivazioni salterà anche l'udienza programmata per il 2 novembre. Riprenderà tutto il giorno 16.
I testimoni assenti
In aula non erano presenti tre dei 7 testimoni che avrebbero dovuto depositare questa mattina. Si tratta dei medici della "Mangiagalli" di Milano dove Silvia si era recata 9 giorni dopo il presunto stupro. Agli specialisti della clinica meneghina, deputata ad accogliere le donne vittime di violenza sessuale, la ragazza italo norvegese aveva raccontato di aver "rivissuto la sensazione di essere di nuovo violentata da quei quattro ragazzi" nelle 48 ore successive all'accaduto. Il referto medico aveva poi evidenziato lividi al braccio destro riconducibili alla circostanza riferita dalla 19enne.
Un passaggio cruciale ai fini processuali che potrebbe giocare un punto a favore della parte civile. La difesa di Grillo jr e gli amici, invece, potrebbe puntare tutto sulle dichiarazioni dell'istruttore di kitesurf che avrebbe raccolto le confidenza di Silvia l'idomani del presunto abuso.
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