Mantova, padre e figlio disabile sfrattati: un blitz per aiutarli

Progetto Nazionale fa irruzione nel Municipio di Motteggiana (Mantova) per chiedere una casa per Emmanuele e Fiorenzo Straforini, che rischiano di restare senza casa

Mantova, padre e figlio disabile sfrattati: un blitz per aiutarli

Nessuna luce in fondo al tunnel che stanno attraversando ormai da troppo tempo Emmanuele e Fiorenzo Straforini. I due infatti, come già raccontato nella precedente inchiesta de IlGiornale, a breve subiranno uno sfratto esecutivo in seguito al quale non avranno più fissa dimora. Il motivo? Fabrizio Nosari, sindaco di Motteggiana (Mn), paese dove risiedono i due, sembrerebbe al momento incapace di aiutare i due.

Ma ora entrano in gioco i ragazzi del “Progetto Nazionale Terra dei Gonzaga” (associazione che si occupa della difesa dei diritti degli italiani) facendo irruzione durante il consiglio comunale per parlare direttamente con il primo cittadino. Il faccia a faccia è stato subito diretto: “Vogliamo trovare un’abitazione a queste due persone?” Domanda alla quale Nosari ha risposto con un secco: “Sì”. Il sindaco ha spiegato che si è attivato nella ricerca di una sistemazione alternativa per padre e figlio, pur rimarcando, ogni due per tre, che non è cosa facile dondolandosi tra un: “Nessuno rimarrà sotto le stelle” e un: “Cerchiamo di fare il possibile ma la burocrazia è questa e non è semplice”. Di fatto, ad oggi, della nuova abitazione non c’è traccia.

Intanto padre e figlio vivono alla giornata in attesa dell’imminente sfratto. La loro situazione economica peggiora di giorno in giorno costringendo Emmanuele, invalido al 90% a lavorare come magazziniere per portare 300 euro in più da aggiungere alla sua pensione di invalidità. D’altronde il sindaco, come da lui affermato, non è sicuramente l’Inps. Frase che ieri, durante il confronto, ha acceso parecchio gli animi. “Ci sono delle priorità nei bilanci comunali. Non si può lasciar vivere in queste condizioni due persone” hanno affermato quelli di “Progetto Nazionale Terra dei Gonzaga”, ma nulla da fare, per Nosari si sta già facendo tutto il possibile. Intanto padre e figlio patiscono il freddo e vivono degli aiuti offerti dai cittadini che sentendo la loro storia decidono di aiutarli come possono. Ma ogni giorno è una lotta, in particolare per Emmanuele di soli 24 anni costretto a fare un lavoro impensabile per le sue problematiche alla schiena che lo hanno portato ad una semi paralisi del corpo. Ogni ora dolori lancinanti: “Ormai mi sono abituato, non c’è tempo per lamentarsi. Devo andare avanti e stringere i denti”.

La domanda che tutti si pongono però è una: le case in paese ci sono, perché non si riesce a trovarne una per i due? Ma soprattutto, come può permettere un sindaco che due suoi cittadini vivano nelle condizioni degli Straforini. “Prometto che troverò una sistemazione per loro prima dello sfratto” ha garantito il sindaco. Insomma, domande e promesse 1, fatti 0.

Non resta altro che aspettare e sperare che questo triste “gioco” di botta e risposta tra sindaco e cittadini termini facendo vincere un’Italia diversa, non la solita vessata ormai da quasi tutti i suoi abitanti, ma un’Italia che è in grado di esserci per gli italiani che mai e poi mai dovrebbero pentirsi di essere nati in questo paese.

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