Marò, cartello anti-indiani: il caso finisce al ministero

Netta anche la posizione del sindaco di Lecco: "Nella mia città nessuna discriminazione"

Marò, cartello anti-indiani: il caso finisce al ministero

"Questa azienda non assumerà personale di nazionalità indiana finché i nostri soldati non verranno liberati", si legge sul cartello che l'imprenditore Cristian Sanvittori, ha affisso all'esterno della sua azienda a Lecco. I soldati sono naturalmente i marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. Sulla questione è intervenuto il sindaco Virginio Brivio che, dopo aver preso le distanze dall'iniziativa, ha affermato: "La legge del taglione non va proprio bene, soprattutto nella mia città niente discriminazioni".

E il foglio, affisso all’esterno dell'agenzia di via Papa Giovanni XXIII, rione Castello, rischia di costare caro a Sanvittori: la vicenda, infatti, è sbarcata sul tavolo del ministero del Lavoro. Nessuno sa con esattezza chi abbia segnalato la cosa ma la conferma arriva dallo stesso Ispettorato del lavoro provinciale da dove assicurano che "è giunta una chiamata dal ministero che ci ha invitato a far luce sull’intera vicenda".

"Alcuni fondamentali del nostro vivere civile vanno tenuti in considerazione - spiega Brivio -, soprattutto in momenti delicati come questi nel quale si dovrebbe evitare ulteriori motivi di attriti".

"É un dato di civiltà soprattutto, che impone di tenere conto dei diritti di tutti - fa notare Brivio - altrimenti si rischia di fare i forti con i deboli, che non hanno alcuna colpa su quanto sta avvenendo".

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