Marò, spunta la pista dello Sri Lanka

I proiettili ritrovati nel corpo dei pescatori sono sparati solo da un tipo di arma: la Pk, usata dallo Sri Lanka

Marò, spunta la pista dello Sri Lanka

Dopo quasi quattro anni spunta una nuova indiscrezione che potrebbe scagionare i marò dall'accusa di omicidio. Al centro delle indagini ci sarebbe uno dei proiettili espolsi durante il conflitto a fuoco con i pescatori. Il proiettile che è stato trovato nel cervello di Jalestine, uno dei due pescatori, è lungo 31 millimetri. I proiettili in dotazione ai due fucilieri di marina sono quelli della Nato che misurano 23 millimetri, otto in meno del proiettile analizzato. Ed è in questo quadro, che prende piede la pista che porta allo Sri Lanka. I proiettlii di quel genere e di quella lunghezza sono sparati solo da un tipo di arma: la Pk, una mitragliatrice kalashnikov usata soprattutto dai russi.

L'arma è molto comune, tant'è che è stata usata in molti conflitti passati alla storia, dal Vietnam all'Afghanistan. E, oggi, a usarla ci sono, fra gli altri, anche le truppe indiane e la Marina dello Sri Lanka. L'India da tempo è in conflitto con lo Sri Lanka per la gestione della pesca del tonno. Ed è proprio in una delle zone di pesca che i due pescatori sono stati uccisi.

Un dettaglio questo che adesso diventa determinante per le indagini e soprattutto per il verdetto della corte di Amburgo. Le armi in dotazione ai marò, dunque, anche se modificate, non avrebbero mai potuto sparare quel tipo di proiettile. Adesso dalla perizia balistica che dipenderanno le sorti dei nostri fucilieri.

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