"Avrei preferito il silenzio, se Paolini si sente in grado di andare avanti lo doveva fare senza farsi intervistare. Avrei preferito che prima chiarisse con noi, che parlasse a noi", è il commento di Massimo Meggiolaro marito di Alessandra Lighezzolo la donna di 52 anni di Arzignana, in provincia di Vicenza, morta nell'incidente con l'attore bellunese Marco Paolini. Queste parole rilasciate al Corriere sono in risposta all'intervista di Paolini allo stesso quotidiano di qualche giorno fa, dove racconta di quello scontro fatale.
Sull'eventualità di incontrarsi con Paolini, il marito della vittima risponde con durezza: "Saremo io e i miei figli a decidere dove, quando e come. Ad oggi non lo riteniamo opportuno". Ma è ancora più deciso sulla possibilità del perdono: "No, non ora, ci ha tolto tutto, ma non escludo che col tempo potrei riuscire a perdonarlo".
"Ce lo saremmo aspettato sì, un contatto - ha continuato -. E allora forse lo avrei accompagnato in cimitero dove ci sono le ceneri di Alessandra, ma non solo. Certo ho trovato di cattivo gusto che sia venuto a Vicenza, così come che ad appena tre giorni dal funerale di Alessandra si sia esibito, infrangendo già dall’inizio un silenzio che sarebbe invece stato dovuto a mio avviso". Meggiolaro accusa Paolini di non avere mai cercato il contatto con lui e i figli, Edoardo e Guglielmo di 22 e 20 anni, soprattutto quando l'attore si è esibito sul palco del comunale di Vicenza, a pochi chilometri da casa loro, qualche giorno prima della sentenza che ha condannato il bellunese a 11 mesi con la condizionale.
L'incidente
Il 17 luglio 2018 sull’autostrada A4, tra Verona Sud e Verona Est, Alessandra Lighezzolo viaggiava sulla Fiat 500 guidata dall’amica Anna Tovo, quando sono state speronate da Marco Paolini.
Un forte tamponamento che ha fatto precipitare l'auto oltre il guardrail, facendola ribaltare sulla tangenziale, e portando alla morte della commerciante dopo due giorni di ricovero. Nella sua intervista l'attore spiega che la tragedia non è stata provocata da una distrazione col cellulare, ma dal colpo di una tosse che lo tormentava da tempo.
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